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Asili ai privati, il Valloni: Dibattito scorretto

Giovedì, 27 Ottobre 2016

(Rimini) Parla di “un tema che sta creando molte perplessità e qualche legittime irritazione nell'amministrazione nel personale dell'Asp ‘Valloni Marecchia’” il presidente Giancarlo Ferri riferendosi al dibattito acceso tra sindacati e amministrazione comunale in merito al bando per l’affidamento a privati di cinque scuole materne e un asilo nido da parte del Comune.
“Nelle ultime settimane e in questi giorni più volte il nostro istituto è stato attirato impropriamente per la giacchetta da organizzazioni sindacali, partiti politici e comitati in ordine a una specifica vicenda relativa ai servizi educativi del Comune di Rimini. Si tratta di un metodo di lavoro in cui non ci riconosciamo perché, in buona sostanza, scorretto”, sottolinea il presidente dell’Asp. In pratica, nei giorni scorsi, i sindacati hanno ventilato l’ipotesi che il Valloni prenda su di sè buona parte dei servizi educativi comunali, oltre ai già affidati asili Cerchio magico e Bruco verde.
“Con quelle dichiarazioni si fa intendere alla pubblica opinione che l'azienda pubblica Valloni sia considerata alla stregua di una marionetta, un oggetto di cui altri possono disporre a piacimento, senza riconoscerne quello che la legge riconosce, ovvero autonomia statutaria, gestionale, patrimoniale, contabile e finanziaria”.
A livello ancora più basico, “chi oggi agita il nome dell'Asp ‘Valloni Marecchia' non si è neanche premurato di contattarci per conoscere il nostro pensiero su questo e altri argomenti. Riteniamo tutto
ciò grave, ingiustificabile è inaccettabile. Se questa modalità persisterà anche in futuro saremo costretti a inviare formale diffida verso tutti coloro che considerano l'Asp ‘Valloni Marecchia esclusivamente il proprio giardino di casa, violando precise disposizioni di legge e anche di buon senso e sensibilità”, conclude il presidente Ferri.
Dall’Asp precisano anche che si tratta di una realtà pubblica che “non può permettersi di mettere in bilancio rischi, perché a fine anno i conti devono sempre essere in pareggio”, spiega il vicepresidente Alberto Pietrelli. “E quindi è poi sempre il pubblico che deve risanare. La nostra è una gestione pubblica, come quella comunale. Noi siamo solo un braccio operativo laddove l’amministrazione con mezzi interni non dovesse arrivare”, ricorda Pietrelli.
“Non abbiamo i mezzi allo stato attuale - conclude il vicepresidente - per accollarci al 60% i servizi comunali. Nè possiamo permetterci di gestire perdite che ci farebbero andare troppo sotto bilancio. A noi, per esempio, i costi dati da malattia e maternità non sono rimborsati dall’Inps, ci possiamo permettere di pagarli solo se l’ente che ci affida un servizio decide di rimborsarceli”.


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