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Turismo, per la Lega non c’è da gioire

Mercoledì, 05 Ottobre 2016

(Rimini) «Inutile fare giri di parole; il turismo romagnolo “gode” di una salute cagionevole». Lo denuncia il capogruppo della Lega Nord riminese Marzio Pecci che commenta così la discrasia tra le rilevazioni dell’ufficio statistica della Regione Emilia Romagna e i dati dell’Osservatorio del Turismo regionale di Unioncamere.
«C’è poco da gioire – attacca Pecci – il nostro è un turismo in crisi costituito da un prodotto ampiamente superato e privo di appeal che, oggi come oggi, è incapace di reggere il confronto con i mercati e i concorrenti internazionali.
Per questo motivo è dovere dell’Amministrazione Gnassi fare di più, pensando ad un modello turistico che vada oltre il binomio “sole e mare”, offrendo un prodotto diversificato che spazi dalla cultura allo sport, dall’enogastronomia ai circuiti termali, dalla moda al cinema passando per la valorizzazione del patrimonio archeologico locale. Insomma un turismo che abbondoni la tradizionale connotazione stagionale per garantirsi una visibilità e una fruibilità 365 giorni l’anno».
«In quest’ottica – conclude il leghista Pecci - occorre immaginare e presentare progetti di riconversione e ristrutturazione degli immobili alberghieri romagnoli attingendo a linee di finanziamento europee in grado dare ossigeno alle nostre aziende e ai nostri imprenditori».


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