(Rimini) Non vedente esclusa dall’hotel, il gestore del St Gregory park di San Giuliano a Rimini passa al contrattacco, difendendosi dalle accuse incassate nelle ultime due settimane.
Mauro D’Amico ne ha innanzitutto per l’assessore alla polizia municipale di Rimini, che lo ha multato sulla scorta di una legge nazionale che prevede l’ingresso dei cani guida per i non vedenti anche in posti dove solitamente sarebbero vietati. “Prendiamo atto - spiega il gestore dell’hotel - che l’assessore è intervenuto in adempimento “di un atto dovuto”, comprendiamo di meno il riferimento ad un “di più” che lo avrebbe indotto a quell’atto”.
Per D’Amico, “infatti il “di più” che sarebbe stato protetto sarebbe stata la tutela da offrire ai non vedenti, oltre che dalla legge, da coloro che come gli albergatori riminesi “hanno sempre fatto dell’ospitalità la loro bandiera anche per la storica propensione all’accoglienza e all’apertura al prossimo”. Proprio una completezza di informazione, (non diciamo di necessaria condivisione)avrebbe dovuto spingere quell’assessore (che è assessore di tutti i cittadini riminesi) a rendere conto anche di altre cose”, che l’albergatore passa una ad una in rassegna.
“I non vedenti - spiega -hanno sicuramente diritto ad ogni aiuto alla loro autonomia negli spostamenti e ad ogni altra forma di tutela che possa affievolirne gli svantaggi della infermità”. Per D’Amico, “una tale tutela, tuttavia, non può non spettare anche (al di là di eventuali tardività di tutele legislative) a coloro che siano portatori di altre problematiche quali gli asmatici, i cinofobi eccetera”. Quindi, “nel ricordare le gravi conseguenze (che possono condurre perfino alla morte) di un attacco asmatico ci pare ben possibile che in una zona che conta centinaia e centinaia di alberghi (che ben possono ospitare i non vedenti) alcuni si pubblicizzino e tentino di promuoversi sul mercato come accoglienti di persone asmatiche e/o cinofobe e quindi garantendo l’assenza di animali nella struttura alberghiera ospitante con assunzione di correlativi obblighi che un minimo di professionalità deve poi indurre a rispettare senza abdicarvi (magari in momenti di carenze di presenze) per successivi calcoli di opportunità e/o convenienza”.
Per il gestore dell’hotel multato, “proprio “la storica propensione all’accoglienza e all’apertura al prossimo” richiamata dall’assessore Jamil Sadegholvaad, che sicuramente conosce sotto il profilo storico e di appartenenza territoriale le nostre zone, deve portare ad una tale completezza di attenzioni al prossimo o quanto meno deve evitare condanne aprioristiche, attingenti ad un disinformato pietismo e univocamente orientate in verosimile violazione anche di dettati costituzionali”.
Infine, D’Amico ribadisce di non poter “accettare “il bagno” di ingiurie e/o quanto meno di riprovazioni che lo sta investendo” e che “tutelerà pertanto in ogni sede una visione corretta e non discriminante dell’accoglienza turistica nonché la propria immagine umana e professionale”.
Non vedente esclusa da hotel, l’albergatore spiega l’accaduto
Mercoledì, 14 Settembre 2016
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