(Rimini) La Guardia di finanza di Rimini ha sequestrato 6.500 gadget pronti per essere messi sul mercato abusivo in occasione della Fiera di San Martino, in questi giorni a Santarcangelo. Sei le persone denunciate per produzione e commercializzazione di prodotti contraffatti recanti noti marchi e famose griffe. Le fiamme gialle hanno individuato un’impresa ritenuta responsabile di aver prodotto e messo in commercio mediante 6 punti vendita situati nella provincia e un sito internet, centinaia di t-shirt e accessori, recanti noti brand quali Adidas, Vans, Fila e Trasher, contraffatti. Le perquisizioni effettuate simultaneamente a Rimini, Riccione, Cattolica e Santarcangelo di Romagna, hanno consentito di sottoporre a sequestro oltre 1.500 capi di abbigliamento e accessori oltre a 14 cliché/stampi utilizzati per la produzione illecita. Il responsabile dell’azienda, unitamente al titolare di un punto vendita operante in franchising, entrambi di nazionalità italiana, sono stati denunciati a piede libero.
Parallelamente, anche i militari del Gruppo, sulla scorta di ulteriori ed autonome attività di indagine, supportate anche da mirati interscambi informativi, instaurati con un altro reparto della Guardia di Finanza, al fine di colpire un’altra filiera commerciale operante in più province, hanno individuato e perquisito 4 esercizi commerciali dediti alla vendita al dettaglio di magliette di note squadre di calcio, nazionali ed estere, nonché di gadget raffiguranti gli emoticon, il cui brand Emoji, di proprietà tedesca, sta riscuotendo sempre maggiore appeal tra i giovani, anche in virtù di una recente produzione cinematografica di successo. L’attività ha permesso di sottoporre a sequestro circa 5.000 prodotti, per la quasi totalità costituiti da cuscini, tazze, palline di gomma e peluche, calamite, salvadanai e portamonete, raffiguranti le note “faccine”, oltre a circa 200 magliette di celebri club calcistici, riportanti i nomi di noti calciatori più in voga tra gli appassionati. I soggetti segnalati all’Autorità Giudiziaria, in questo caso, sono stati complessivamente quattro, due cinesi, un senegalese ed un italiano residente a Rimini.
L’attività operativa ha portato nel corso dei primi dieci mesi dell’anno 2017 a sottrarre dal mercato oltre 140.000 prodotti e a denunciare 43 responsabili.
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