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Xilografica, un’utopia alla Far

Venerdì, 13 Ottobre 2017

(Rimini) Tra la seconda (2016) e la terza edizione (2018) della Biennale del Disegno di Rimini, l'Assessorato alle Arti del Comune di Rimini e i Musei Comunali propongono un'ampia esposizione di oltre 140 opere su carta: xilografie, ovvero incisioni da matrici in legno originali tratte dalla prestigiosa rivista "Xilografia", ideata e curata da Francesco Nonni tra il 1924 e il 1926 e simbolo del Liberty e del Déco italiano ed europeo.

La mostra, dal titolo Xilografia (1924-26). Un'utopia grafica, a cura di Alessandra Bigi Iotti, inaugurerà a Rimini, nella sede della Far, Sabato 14 ottobre alle ore 18.

"Xilografia" fu stampata a Faenza in 300 esemplari presso lo Stabilimento Tipografico dei fratelli Lega ed ebbe uscita mensile. Conservate per lo più in archivi pubblici e privati e in biblioteche storiche, le rare serie complete di "Xilografia" sono per lo più inaccessibili e sconosciute al grande pubblico, che in occasione della mostra riminese potrà ammirare le xilografie esposte come vere e proprie singole opere d'arte, grazie alla disponibilità degli eredi Lega, che sfascicolando una intera serie l'hanno generosamente messa a diposizione del pubblico. Sarà inoltre possibile visionare, accanto alle xilografie, alcune matrici lignee originali provenienti dalla Biblioteca manfrediana di Faenza e in origine di proprietà dei Lega.

"Xilografia", ideata e realizzata da Francesco Nonni, uno degli artisti più rappresentativi del Liberty e del Déco italiano, chiude un'epoca: la fase "eroica" della rinascita della xilografia d'invenzione inaugurata a inizio '900 con l'opera di Adolfo De Carolis. Un'utopia grafica di rara bellezza e completezza che è oggi considerata il panorama più completo della xilografia italiana del primo Novecento, con le migliori opere di artisti come Adolfo De Carolis, i romagnoli Domenico Baccarini, Gino Barbieri, Antonello Moroni e Francesco Nonni, inventore di alcune delle immagini più suggestive del gusto Dèco. Importanti incisori e illustratori dell'epoca sono inoltre Giannetto Malmerendi e Gino Carlo Sensani. Non mancano i nomi più significativi del cosiddetto bianco e nero: Benvenuto Disertori, Benito Boccolari, Armando Cermignani e Guido Marussig. Fino alle potentissime immagini xilografiche scavate nel legno del viareggino Lorenzo Viani, rappresentante di punta della linea espressionista italiana.