15_05_2012 | NEVONE, DOPO TRE MESI NESSUNA RISPOSTA DAL MINISTERO. ERRANI, VITALI E BULBI SI APPELLANO ALLA CANCELLIERI

Martedì, 15 Maggio 2012

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NEVONE, DOPO TRE MESI NESSUNA RISPOSTA DAL MINISTERO. ERRANI, VITALI E BULBI SI APPELLANO ALLA CANCELLIERI


“Rimane per me incredibile dover implorare per ottenere quello che ci era stato promesso”, il commento (su Fb) del presidente della Provincia di Rimini Stefano Vitali si riferisce alla trafila che le popolazioni colpite dal nevone dello scorso febbraio sono costrette ad attraversare prima di vedersi riconosciuti i danni subiti. Una trafila così stretta che oggi il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, assieme a Vitali e al suo alter ego forlivese, Massimo Bulbi, hanno inviato al ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, una lettera, anzi, un appello.


“L’appello che facciamo al ministro Cancellieri – sottolinea il presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani - è quello di dare seguito alla grande opera fatta nei giorni difficili del 'nevone', dove si è sempre mantenuta in contatto con gli organi di governo locali e con i vertici istituzionali e delle forze di sicurezza, affinché possa essere data una rapida risposta e una coerente assegnazione delle risorse attese”.


La lettera, che parte raccontando un po’ la vicenda, pur essendo molto formale non usa parafrasi quando i tre ad un certo punto credono “di poter affermare che sia stato l'enorme impegno pianificato, coordinato e integrato delle Istituzioni ad aver evitato la perdita di vite umane” né lo è quando si arriva al punto.


“Ora, però, signor Ministro, noi temiamo che questa capacità di coordinarci, di far sistema, di aver reso pienamente operativi i nostri efficaci piani d'intervento non abbia la giusta considerazione”.
E’ stato lo stesso governo durante la crisi meteorologica ad assicurare ripetutamente appoggio alla macchina dei soccorsi, che “sarebbe intervenuto un contributo straordinario”.


La rendicontazione dei danni la Regione l’ha inviata al governo il 5 marzo scorso (assieme alla richiesta di ‘stato d’emergenza’) segnalando una spesa straordinaria sostenuta da Regione ed Enti locali - per le sole attività di primo soccorso - complessivamente stimata in oltre 70 milioni di euro sull’intero territorio regionale. Sono passati tre mesi e risposte non ne sono arrivate, dicono e si appellano al Ministro. “Lo riteniamo indispensabile per evitare che alle gravi conseguenze economiche degli eventi atmosferici eccezionali si uniscano ben più gravi fratture sociali”.