04_04_2012 | EDILIZIA ABUSIVA, MIRRA: "FAVORITA DA NORME CONTRADDITTORIE CHE VANNO SFRONDATE". CRESCONO LE DENUNCE (249 NEL 2011), MA NON A RIMINI

Mercoledì, 04 Aprile 2012

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EDILIZIA ABUSIVA, MIRRA: "FAVORITA DA NORME CONTRADDITTORIE CHE VANNO SFRONDATE". CRESCONO LE DENUNCE (249 NEL 2011), MA NON A RIMINI


Ammonta a 249 il numero di denunce per abuso edilizio sul territorio della Provincia di Rimini che ha già chiesto alla Regione di avviare un progetto di “monitoraggio costante del patrimonio”. Il dato, del 2011, è in crescita rispetto a quello dell’anno precedente, quando le denunce si sono fermate a 191, fatto che, secondo l’assessore provinciale all’Urbanistica Vincenzo Mirra sarebbe legato all’“incremento dell’attività ispettiva da parte dei Comuni, più sensibili rispetto al passato nel combattere quella che continua a essere una piaga indubbiamente profonda”.


Piaga profonda misurabile anche dai dati in controtendenza per il capoluogo. Nel corso del 2011 sono state 92 le segnalazioni a Rimini, con un picco di 13 denunce nei mesi di aprile e settembre. Qui il dato è in calo rispetto al 2010: 96 segnalazioni.


Segue il trend provinciale, invece, Riccione con 40 denunce nel 2011 contro le 18 del 2010. A ruota Bellaria Igea Marina con 31 (22 l’anno precedente), San Giovanni in Marignano con 15 (3 nel 2010), Santarcangelo con 12 (21 nel 2010), Coriano con 9 (immutato), Saludecio con 7 (4 nel 2010). In crescita, seppur a fronte di numeri assoluti molto piccoli, le segnalazioni anche a Misano Adriatico e Torriana con 6 (rispettivamente 1 e 1 l’anno precedente).


Quello dell’abuso in edilizia resta comunque per Mirra un fenomeno “ben al di là dall’essere al tramonto” perché i numeri “paradossalmente dimostrano come la crisi che colpisce l’edilizia regolare non colpisca la tentazione di rifugiarsi nell’abuso piccolo o grande”, tentazione secondo Mirra figlia di una cultura che considera veniale e non capitale il peccato dell’abuso, tentazione spesso rintuzzata da “farraginosità di alcune norme” o “eterogeneità delle interpretazioni tra territorio e territorio” o ancora “pesantezze burocratiche”.


Il territorio riminese ha ancora bisogno di essere tutelato “e per questo il mio invito – conclude Mirra - è di inasprire ulteriormente l’attività di contrasto a questo genere di reati, procedendo contestualmente a tutti i livelli istituzionali alla sfrondamento di norme confuse e contraddittorie che- al di là delle buone intenzioni per cui nascono- spesso risultano il miglior ‘brodo di coltura’ per le scorciatoie proibite”.