02_04_2012 | EMERGENZA IDRICA, RIDRACOLI E MARECCHIA MOLTO AL DI SOTTO DEL LIVELLO DI MASSIMA. VENTURELLI: “EVITARE INTERRAMENTO DEL CONCA”

Lunedì, 02 Aprile 2012

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EMERGENZA IDRICA, RIDRACOLI E MARECCHIA MOLTO AL DI SOTTO DEL LIVELLO DI MASSIMA. VENTURELLI: “EVITARE INTERRAMENTO DEL CONCA”


L’allarme arriva dalla Provincia: il rischio per Rimini di rimanere con la gola secca nei mesi più caldi c’è ed è quindi necessario non stressare le falde sin da ora. Tornano a preoccupare le condizioni dei bacini idrici di Ridracoli e delle falde dei fiumi Marecchia e Conca (nonostante le nevicate di febbraio) e si prevede un nuovo deficit idrico. Le rilevazioni di marzo dicono che Ridracoli è 17 metri sotto il livello massimo con il volume al 55 per cento, pari intermini assoluti a 18 milioni di metri cubi contro un massimo di 33 (una situazione simile non si verificava dal 2002-2003). Ad aggravare ulteriormente la situazione la mancanza di piogge nelle previsioni delle prossime settimane. Un problema in vista del mesi più caldi.


Non da meno le falde del Marecchia e del Conca, bacini da cui la Provincia di Rimini attinge le sue acque nel caso in cui Ridracoli non fosse sufficiente. Dai rilievi fatti in 36 pozzi sul Marecchia a fine febbraio risulta, infatti, che rispetto a dicembre il livello è cresciuto ovunque di diversi metri, passando dai 2 ai 5 attuali, mentre rispetto al febbraio 2011 il segno è meno, la forbice va dai sei agli otto metri.


Molto preoccupato dalla situazione si dice Massimo Venturelli, dirigente della Protezione civile della Provincia di Rimini. “L’emergenza idrica dello scorso anno non è rientrata. Anche se siamo usciti dalla fase di allerta siamo tuttora in una situazione critica che va monitorata ogni giorno e affrontata con la massima sensibilità. In tale contesto diventa pertanto importante garantire tramite interventi strutturali che le falde siano sempre al massimo livello (o comunque più piene possibile), ed evitando l’interramento dell’invaso del Conca, trasportando via tutta il materiale terroso che si accumula”.