GIORNALAIO 28.09.2013

Sabato, 28 Settembre 2013

giornalaioSoluzione balneari, al Pd non piace 

 

Concessioni balneari, al Pd non piace la soluzione del governo per aggirare Bolkestein. "Stefano Vitali, presidente della Provincia, e Roberto Biagini, assessore comunale al demanio, in due note distinte usano però lo stesso sarcasmo nei confronti del governo: “poche idee ma confuse”. Vitali si dice d’accordo con l’assessore regionale al turismo Melucci rispetto alla proposta illustrata dal sottosegretario Baretta di “sdemanializzazione della spiaggia” con opzione di vendita ai concessionari: “una roba del genere non ha un verso, per diversi motivi: giuridici (un siffatto, maldestro ‘saldo di fine stagione’ non evita le aste), civici (le spiagge devono restare pubbliche), economici (privatizzare la spiaggia non stimolerebbe più alcun investimento Afferma Biagini: “la spiaggia, l’arenile devono rimanere di proprietà pubblica e di libera fruibilità, non scherziamo su questo punto. Il Pd ha il dovere di essere chiaro su questa materia, non cerchiobottista. Questa folle proposta scatenerebbe meccanismi politico-sociali devastanti di difficile gestione per gli enti locali territoriali e non solo per le proposte in tema di innovazione ed investimenti. per non parlare poi delle ripercussioni nell’ambito delle categorie economiche che rappresentano imprese diverse dai bagnini e chioschisti”. Anche l’on. Petitti batte sullo stesso tasto ribadendo la necessità, dichiara, di “promuovere l’innovazione sulle nostre spiagge, che sono e devono restare un patrimonio pubblico, tutelando le nostre imprese balneari e i loro investimenti dentro la trattativa europea”", LaVocediRomagna (p.16).
Gli operatori, invece, sembrano contenti. "“Finalmente! Era ciò che ci voleva - sottolinea il presidente della Cooperativa dei Bagnini di Rimini sud Mauro Vanni - Noi lo andavamo chiedendo da tempo e non può dunque che farci piacere che da Roma ci abbiano finalmente ascoltato. Ora però - è inutile sottolinearlo - alle parole devono seguire i fatti”", NuovoQuotidiano (p.3).


Tasse. "L’HANNO ribattezzato il «lunedì nero» delle imprese. E non solo il loro: perché molte delle scadenze e delle imposte fissate per lunedì 30 settembre toccheranno anche le famiglie, a cominciare dalla seconda rata della Tares (la nuova tassa sui rifiuti). UN LUNEDÌ nero, appunto, perché in un solo giorno si concentreranno buona parte degli adempimenti verso il Fisco. Solo a contarli, vengono i brividi. Scorrendo la lunga lista pubblicata anche sul sito dell’Agenzia delle entrate, tra le dichiarazioni da produrre, i vari acconti d’imposta, le rate delle tasse che sono state dilazionate e gli altri obblighi, fanno 49 (avete letto bene: quarantanove) scadenze. Una mare di carte e di burocrazia, e fior di migliaia di euro da pagare, specialmente per le imprese, ma anche le famiglie non verranno risparmiate. La seconda rata della Tares, che scade lunedì per le famiglie residenti nel Comune di Rimini, ‘vale’ da sola circa 10 milioni di euro dei 36 totali che palazzo Garampi quest’anno riscuoterà dalla tassa dei rifiuti (ieri mattina in commissione è stato approvato il regolamento definitivo per il pagamento). E’ soltanto l’inizio. Per molte aziende riminesi ci sarà da versare il secondo acconto di Ires e Irap", ilRestodelCarlino (p.4).