GIORNALAIO 29.01.2013

Martedì, 29 Gennaio 2013

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Le fogne scaldano gli animi. Vitali con le chiavi dei negozi in mano. Panciroli e le due condanne per corruzione. Biodigestore, nuovo incontro con Visintin. Il terremoto che verrà


Il dibattito pre elettorale questa mattina sui giornali è ancora catalizzato dalle fogne, a tre giorni di distanza dal comizio di Grillo. “«GRILLO scopre l’acqua calda». O, per restare in tema, l’acqua sporca. La maggior parte dei riminesi si schiera dalla parte del comico genovese riguardo alla sporcizia del mare, legata all’annosa questione delle fogne, ma invitano a non estremizzare. Che l’acqua non sia proprio cristallina (soprattutto quando piove e i liquami vengono scaricati in mare) è ormai risaputo. Ma da qui a dire che a fare il bagno ci si ammala ce ne passa. Detto questo, non convincono nemmeno le parole del sindaco che, nel replicare alle bordate del leader del Movimento 5 Stelle, aveva assicurato che «dopo 24 ore dall’apertura degli sforatori la qualità dell’acqua è eccellente». Un’affermazione che ha fatto sorridere molti riminesi”, ilRestodelCarlino (pp.4-5), e anche il sindaco di Taranto ha chiamato all’ordine quello di Rimini. . “Scontro senza esclusione di colpi sul problema del sistema fognario riminese. “E’ bene che Gnassi se ne stia zitto durante tutta la campagna elettorale, altrimenti Grillo prende il 50% dei voti. Lavora per lui”, attacca l’onorevole Sergio Pizzolante, incalzando così il primo cittadino”, LaVocediRomagna (p.14). Una sintetica carrellata di tutti i candidati intervenuti sul tema la dà il CorriereRomagna. “Mir. Marco Lombardi (candidato al Senato) ricorda a Gnassi che ci vogliono «idee, coraggio e capacità di costruire soluzioni». Intanto ci «apprestiamo a un’altra stagione difficile dal punto di vista della balneabilità e diamo a Grillo la possibilità di dire sguaiate inesattezze che danneggiano la nostra immagine»”, (p.6). Il NuovoQuotidiano si concentra su Emma Petitti e Tiziano Arlotti. Dice in particolare il maestro che “se c’è una cosa che detesto nelle campagne elettorali è il modo in cui spesso vengono snaturate le verità e la realtà. La cosa peggiore succede quando leader di politica nazionale vengono informati male su questioni riguardanti le situazioni locali”, (p.8).


Commercio in crisi. “«Serve uno scatto in avanti da parte della politica. Altrimenti quest’anno la crisi rischia davvero di metterci in ginocchio». L’allarme è del presidente provinciale di Confcommercio Richard Di Angelo che ieri mattina, nell’ambito della giornata di mobilitazione nazionale organizzata da Rete Imprese d’Italia , si è reso protagonista insieme ad altri imprenditori del territorio di un’iniziativa simbolica: la consegna delle chiavi della propria attività al presidente della Provincia Stefano Vitali”, NQ (p.9). “Il presidente dell’Ascom ha annunciato anche l’esposizione nei pubblici esercizi di un cartello contro abusivismo e feste di partito, sagre, circoli, società sportive dilettantistiche i cui bar e ristoranti non sono soggetti a Iva, Imu e imposte dirette. «Tutto in deroga. Assistiamo a una proliferazione di feste e sagre più o meno inventate, Tolte quelle storiche ormai una strada ha una festa»”, Corriere (p.5). “Più controlli i commercianti li chiedono anche per garantire l’ordine pubblico, problematica questa più che mai d’attualità dopo l’ennesima rissa accaduta giovedì scorso in piazza Cavour a Rimini: «E’ inaccettabile che ci siano intere zone delle città praticamente senza sorveglianza e nelle quali sono i commercianti quindi a doversi occupare in prima persona e a proprio spese, ricorrendo ai vigilantes, della sicurezza»”, NQ. In risposta, il presidente della Provincia ha annunciato “la presentazione fra pochi giorni di quella che chiama la macchina del male: la burocrazia. «Faremo vedere cosa significa per un’azienda avere 36 enti che devono dire sì o no»”, Corriere.


“BUFERA su Riminiterme. Ad alzare il polverone è il consigliere Fabio Pazzaglia e il gruppo di Sel, che chiedono con un’interrogazione al sindaco Gnassi di sfiduciare Giovanni Panciroli, attuale presidente della società che gestisce il talassoterapico e sta realizzando con la Coopsette l’hotel e il centro benessere all’ex colonia Novarese. «DALLE NOTIZIE che ci risultano — attaccano in coro Pazzaglia e Sel — Giovanni Panciroli ha avuto negli anni passati ben due condanne per corruzione». Entrambe si riferiscono al ruolo avuto dalla Coopsette (la cooperativa di Reggio che ha realizzato le Befane e ora gestisce Rimini terme) nei lavori alla metropolitana di Milano. La prima è del 1997, per le tangenti versate per gli appalti per la metro. La seconda condanna è invece più recente, e risale al 2009”, ilCarlino (p.9).


Biodigestore. Un incontro preparatorio per i residenti in vista finalmente dell’appuntamento con il sindaco (e magari anche per riguardarsi in faccia con l'assessore 'cacciato' la settimana scorsa). “Il sindaco Andrea Gnassi non ci sarà. Nemmeno questa volta. In compenso però sarà (di nuovo) presente l’assessore comunale all’ambiente Sara Visintin, insieme all’assessore provinciale all’ambiente Stefania Sabba e a una schiera di tecnici di Provincia, Hera e Arpa. Ma dove e quando? Al ristorante Mulazzani (in via Monte Cieco 6), domani sera, mercoledì 30 gennaio, alle 21. Per parlare di cosa? “Progetto della sezione di digestione anaerobica e di recupero energetico della linea di produzione biomassa ligneocellulosica”. Altrimenti detto, dell’ormai famoso biodigestore di Ca’ Baldacci. Ma come, sfumato l’incontro con il sindaco Andrea Gnassi (causa impegno imprevisto dell’ultimo minuto) e rifiutato il confronto con l’assessore Visintin, non era già stato fissato un vertice a tema - presenti tutti gli enti competenti - per il prossimo 6 febbraio in Comune? Già. Ma questa è un’altra storia. Si tratta di un’iniziativa dei consiglieri comunali di maggioranza che evidentemente hanno deciso fosse necessario intervenire sul campo”, LaVoce (p.15).


Il terremoto che verrà. “IL RIMINESE è zona sismica. Negli ultimi cinque secoli ci sono state scosse fortissime nel 1672, nel 1786, nel 1875 e nel 1916, con danni agli edifici e anche delle vittime. «Non sappiamo quando capiterà il prossimo forte terremoto, ma sappiamo che ci sarà. Questo è un territorio a rischio sismico». L’allarme dell’architetto Marco Manfroni, presidente dell’ordine degli ingegneri, in occasione di ‘Io non tremo’, è rimasto inascoltato. Eppure il 70% degli edifici, quelli costruiti tra gli anni ’40 e gli ’80 (quando Rimini tornò a essere classificata zona sismica, dopo il terremoto in Irpinia) è stato realizzato senza seguire norme antisismiche. In questo 70% sono compresi molti alberghi, anche se poi molti sono stati ristrutturati e adeguati. Alle criticità ‘storiche’ si aggiungono le magagne di tempi più recenti. Forse non tutti sanno che in Comune ‘dormono’ (senza speranza di venire accolte) 2.170 richieste di condono, avanzate dai cittadini dopo la legge del governo Berlusconi del 2003, ma di fatto bloccate dalla legge regionale dell’anno successivo”, ilCarlino (p.11). “Il paradosso è che i cittadini hanno comunque dovuto pagare quasi per intero le somme previste dal condono («la legge prevedeva questo», confermano dal Comune) senza risultato. Per circa 100 metri quadri di abuso i cittadini hanno pagato (invano) anche 30mila ero. Ottenendo però la cancellazione del reato penale. «Il Comune ha incamerato sui 4,8 milioni di euro», conferma l’assessore Roberto Biagini. «Siamo a quota 700 domande bocciate, ma sarà il grosso delle richieste a essere respinto»”.