Prezzi al consumo in calo, tranne che per l’abbigliamento e la salute

Mercoledì, 26 Agosto 2020

(Rimini) Inflazione negativa e diminuzione generale del livello dei prezzi, con riferimento alla componente dei beni e dei servizi. Queste le principali dinamiche che emergono dall'analisi degli indici Istat dei prezzi al consumo per il capoluogo di Rimini ed estendibile alla relativa provincia, elaborate dall'Ufficio Informazione Economica della Camera di commercio della Romagna.

In termini tendenziali (cioè rispetto ai dodici mesi precedenti), a luglio 2020, la variazione dell'indice dei prezzi al consumo Istat per l'intera collettività per il capoluogo di Rimini (estendibile alla provincia di Rimini) è stata pari a -1,2% (-0,6% in Emilia-Romagna, -0,4% a livello nazionale). Tale variazione media deriva da una flessione dei prezzi sia nella componente dei beni (-0,8%) sia in quella dei servizi (-1,5%). Nella tipologia di prodotto, tra i prezzi dei beni, rilevante è stata la flessione di quelli energetici (-10,2%), conseguentemente al rallentamento della domanda globale avvenuto da febbraio 2020 per le vicende del Corona Virus.

In base alle divisioni di spesa, si riporta la contrazione dei prezzi: dei servizi ricettivi e di ristorazione (-5,4%), dei servizi di comunicazione (-4,7%), delle spese correnti per l'abitazione (come affitti e utenze) (-3,9%) e dei servizi di trasporto (-3,2%). Prezzi in crescita, invece, per i beni di abbigliamento e calzature (+3,1%), i servizi di istruzione (+1,1%), i prodotti alimentari (+0,9%), mobili, articoli e servizi per la casa (+0,6%), sanità e salute (+0,6%). Stabili i prezzi per i servizi ricreativi, culturali e dello spettacolo (-0,2%).

La variazione dell'indice NIC al netto dei tabacchi nel periodo in esame è stata pari al -1,3%. La componente di fondo dell'inflazione (calcolata escludendo i beni alimentari non lavorati e i beni energetici) è par al -0,4%, mentre la dinamica dei prezzi al netto dei beni energetici è anche essa negativa (-0,3%). L'inflazione acquisita, che rappresenta la variazione media dell'indice nell'anno indicato, che si avrebbe ipotizzando che l'indice stesso rimanga al medesimo livello dell'ultimo dato mensile disponibile nella restante parte dell'anno, per il 2020 è -0,1%. La variazione dell'indice dei prezzi Istat per famiglie di operai e impiegati (FOI), che si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che fanno capo ad un lavoratore dipendente, è stata pari a -0,8% a luglio 2020 (sul medesimo mese del 2019); -0,8% anche la variazione al netto dei tabacchi.