Al via i saldi, Federmoda: sbagliato fa anticipare

Venerdì, 31 Luglio 2020

(Rimini) “I saldi, seppur imbrigliati dalle restrizioni economiche e dalle mascherine, rappresentano sempre un rito che, anche in tempi di Covid-19, risponde alle attese dei consumatori – dice Giammaria Zanzini, referente provinciale e consigliere nazionale di Federmoda-Confcommercio - per trovare il piacere dell’affare sul prodotto di qualità o per gratificazione dopo un lungo periodo di rinunce. È un peccato però che la Conferenza delle Regioni, invece di confermare la data unica al 1° agosto, abbia lasciato alle Regioni la libertà di scegliere se anticipare di una settimana, creando di fatto inopportune concorrenze tra territori limitrofi. Quest’anno lo slittamento dei saldi estivi ad agosto è un esperimento e se avrà successo si potrebbe replicare anche per i saldi invernali 2021 spostandoli da inizio gennaio ai primi di febbraio”.

“Continuo però a ribadire la necessità, in caso di liberalizzazione delle promozioni antecedenti ai saldi come è accaduto quest’anno, di inserire un tetto massimo di sconto al 30% in modo da non inficiare l’appeal stesso dei saldi. Per i commercianti infatti quello che si apre oggi rappresenta un momento per tirare le somme di questa stagione anomala. Un po’ di liquidità aiuta, ma non servirà certo a compensare le perdite e le risicate marginalità della ripartenza. Rimane urgente e fondamentale un sostegno a fondo perduto alla categoria e la necessità di prorogare a fine anno la sospensione di mutui e leasing, di imposte e contributi e delle segnalazioni centrali rischi, altrimenti continueremo a contare le chiusure, soprattutto quelle dei negozi di prossimità. Anche le banche dovrebbero stare più vicine ai piccoli imprenditori. Per questo ancora una volta facciamo appello affinché si prediligano gli acquisti nei negozi di vicinato, anche per riconoscere concretamente il valore che le nostre attività danno al territorio in termini di offerta, qualità, servizio, professionalità, vivacità, illuminazione, sicurezza e decoro”.

Dalle prime e provvisorie rilevazioni di Federazione Moda Italia-Confcommercio, “l’inizio delle vendite di fine stagione vede un calo della spesa tra il 40% ed il 50% rispetto ai periodi di normalità economica: file ai negozi, anche se le città erano piene di persone, non se ne sono viste. Pesano il grande utilizzo dello smart working, la cassa integrazione, l’assenza del turismo internazionale e la limitata capacità di spesa degli italiani, nonché il ricorso al risparmio. Tutti fattori che, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, portano ad una previsione di spesa media di 135 euro da parte delle famiglie italiane, mentre ogni persona spenderà nei saldi 58 euro (per i saldi estivi 2019 si era stimata la spesa di 230 euro a famiglia, circa 100 euro pro capite)”.