Rendiconto 2019 del Comune di Rimini, al lavoro per sanare la bocciatura dei revisori

Venerdì, 05 Giugno 2020

Sulla grana del rendiconto 2019 bocciato dai revisori dei conti si sta cercando di mettere la classica pezza. Questa mattina si è svolto il lavoro della seconda commissione di garanzia e controllo,con l’intervento del presidente del collegio, Andrea Amaini. Ieri c’era stata la commissione bilancio. Su molte questioni aperte fra collegio e amministrazione è stato trovato un accordo, altre rimangono in sospeso. Ragione per cui, secondo i revisori, l’amministrazione dovrà presentare in consiglio comunale (è convocato per giovedì prossimo) un emendamento i cui si dimostra di accogliere le loro osservazioni e di sanare le questioni sospese. I revisori a quel punto potranno esprimere un parere positivo sull’emendamento o anche parzialmente positivo. Se questo non accadrà, resterà agli atti il parere negativo già in precedenza espresso.

La cosa che è stata evidenziata e sulla quale i revisori sono rimasti con le loro riserve – sostiene il consigliere Mario Erbetta, di Rinascita Civica - è la modalità e le tempistiche  del riaccertamento dei crediti residui. In pratica nonostante questo riaccertamento avvenga ogni anno, in questa annualità si sono riconosciuti e detratti dai crediti esigibili  circa 11 milioni tra residui insussistenti e residui inesigibili, e di questi 8 milioni coprivano le spese di parte corrente. Dato che buona parte di questi crediti (più di tre milioni) riguardava multe e crediti verso Acer (3/4 milioni), ciò evidenzia come fino ad oggi i bilanci sono stati fatti tornare sopravvalutando l'incasso delle sanzioni amministrative, prima come previsione e poi come effettivo recupero, ed anche non sottraendo i crediti verso Acer a tempo debito dato che il bilancio armonizzato è in essere da due tre anni. In pratica il Comune si è tenuto in pancia crediti fittizi o inesigibili per coprire la parte corrente che è in sofferenza cronica. Ma perché fare questa consistente revisione dei crediti quest'anno e non negli anni in cui sarebbe stata certa la loro inesigibilità? I motivi sono i seguenti: 1) se la revisione fosse stata fatta negli anni precedenti, avrebbe portato a uno squilibrio di bilancio e al non raggiungimento del pareggio, come dicono i revisori; 2) abbassando la somma dei crediti da incassare cala la necessità di aumentare il fondo dei crediti di dubbia esigibilità che ad oggi ammonta a 74 milioni; 3) si crea la possibilità di svincolare somme dal Fondo di Dubbia Esigibilità che saranno carne e sangue per il prossimo bilancio. Altra osservazione importante dei revisori è che abbiamo una bassa propensione all'incasso (27%) che è la causa di un Fondo Crediti di dubbia Esigibilità così alto”.