Ricostruzione, Bonaccini: Rimini e Piacenza avranno piani speciali straordinari

Martedì, 28 Aprile 2020

(Rimini) “Nelle nostre spiagge niente bamboo o plexiglass. Per una fase due del mondo balneare, in piena sicurezza per lavoratori e turisti, ho piena fiducia nella creatività e nell’operosità dei bagnini romagnoli. Sono già stati capaci di creare un’industria oggi leader nel mondo”. Ha detto il presidente della regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini presentando il piano straordinario della regione per la ricostruzione post coronavirus. Bonaccini ha anche assicurato che oltre a questi iniziali investimenti ripartiti su tutta l’Emilia romagna, per un totale di quasi 14 miliardi di investimenti da qui al 2022, le province di Rimini e di Piacenza, vessate insieme al comune di Medicina da un lock down molto più duro che il resto della regione e della buona parte della penisola, potranno contare su ulteriori piani speciali di investimento. Intanto, il piano presentato oggi dal presidente e dall’assessore al bilancio Paolo Calvano, prevede 141 milioni per il turismo. Rispetto alle riaperture dei settori non ancora disposte dai decreti governativi, Bonaccini è possibilista: “Se la curva epidemiologica continuerà a dare buoni segnali - ha detto - nulla esclude la possibilità di anticipare i tempi”.

Per quanto riguarda il 2020, sono cinque i filoni dove si concentra in particolare l’azione regionale, ha spiegato l’assessore Calvano: salute, scuola, mobilità, imprese, ambiente e territorio, innazitutto. A questi si aggiungerà il capitolo ricostruzione post sisma (oltre 2 miliardi nel triennio per completarla definitivamente, che tocca trasversalmente un po’ tutti i settori). Oltre a turismo, cultura, casa, sport, digitale e big data. Il piano coinvolge non solo la Regione, ma anche il governo, l’Inail, le Ferrovie dello stato, le Autostrade e i privati. Parola d’ordine: alletare il più possibile ovunque i vincoli della burocrazia.
Per rafforzare il sistema sanitario regionale pubblico, che si è dimostrato determinante nel garantire la salute dei cittadini e la tenuta dei territori, già quest’anno vengono stanziati complessivamente oltre 748 milioni di euro. Serviranno per la realizzazione dell’Hub Covid Hospital nazionale, la nuova costruzione, il completamento, l’adeguamento e la rifunzionalizzazione di numerose strutture ospedaliere, la realizzazione di Case della salute, oltre che per l’acquisto di ulteriori immobili, tecnologie e strumentazioni all’avanguardia.

Al capitolo istruzione, sono dedicati oltre 493 milioni di euro per l’edilizia scolastica, di cui più di 447 per realizzare nuove scuole e istituti o per la ristrutturazione degli edifici esistenti con criteri antisismici e a basso impatto ambientale, mentre 46,3 milioni andranno all’edilizia universitaria.
L’ambiente e il territorio con oltre 1 miliardo e 100 milioni di euro, di cui circa 350 milioni destinati all’apertura di cantieri contro il dissesto idrogeologico e la difesa del suolo, 571 milioni per il sistema delle bonifiche in agricoltura, le strutture irrigue e gli interventi per sostenere le aziende agricole nell’emergenza Covid, cui si aggiungono oltre 134 milioni per l’efficientamento energetico, piste ciclabili, sistemi di mobilità intelligente collegati al trasporto pubblico locale e più di 120 milioni per la rigenerazione urbana (93 milioni) contro il consumo di suolo e le aree interne (27 milioni).
E poi la mobilità delle persone e delle merci, dove si prevedono oltre 1,4 miliardi di euro di investimenti, 925 milioni per realizzare infrastrutture fondamentali da Piacenza a Rimini, indispensabili per snellire e diminuire i volumi di traffico, con un conseguente abbattimento dello smog, e 544 milioni per il trasporto ferroviario e quello pubblico locale (sicurezza treni e linee; rinnovo del parco mezzi, convogli e bus).

Supera il miliardo e mezzo (1.535,9 milioni) di euro l’investimento regionale per sostenere le imprese.

Con oltre 2 miliardi e 200 milioni di euro di investimenti la Regione conta inoltre di mettere la parola fine al capitolo ricostruzione post sisma. Un intervento massiccio che toccherà le opere pubbliche con più di mille cantieri aperti per un valore complessivo di 950 milioni di euro. Risorse anche per i due comparti nei quali la gran parte dei lavori è stata eseguita: altri 900 milioni di euro saranno destinati alla ricostruzione privata (case e piccole attività), mentre con 350 milioni di euro si chiuderà la ricostruzione delle attività produttive.
Ossigeno, poi, sempre quest’anno, per alcuni settori tra i più colpiti dall’emergenza Coronavirus. A partire dagli impianti turistici (141 milioni), la cultura (34 milioni), lo sport (95 milioni), la casa (39 milioni) e, ancora, i fondi per l’agenda digitale (18,9 milioni).
Tassello altrettanto importante quello della ricerca, dei Big Data e delle nuove tecnologie con i 122 milioni previsti per il Tecnopolo di Bologna destinato a far decollare la Data Valley dell’Emilia-Romagna.  
 
A questo pacchetto di risorse si aggiungono, nel biennio 2021-22, altri 147 milioni per la sanità dell’Emilia-Romagna che serviranno a completare il rinnovamento di alcuni ospedali a Parma, Modena, Bologna, Ravenna e Ferrara e per il miglioramento sismico dei nosocomi romagnoli.
Oltre 4 miliardi e 400 milioni di euro saranno invece destinati alle infrastrutture, tra cui il Passante di Bologna e i nodi di Rastignano e Casalecchio sempre nel bolognese, la Cispadana, le tangenziali di Mirandola (Mo) e Forlì, l’hub portuale di Ravenna e 584 milioni per le ferrovie.  Altri 212 milioni di euro saranno impiegati per l’ambiente e la messa in sicurezza del territorio e 41 milioni per lo sviluppo sostenibile delle aree interne. Infine, altri 75 milioni saranno destinati alle esigenze abitative dei cittadini.
 
“Fondi- aggiunge l’assessore regionale al Bilancio, Paolo Calvano- che contiamo, e ci auguriamo, potranno avere un effetto moltiplicatore anche con il sostegno e l’appoggio del Governo. In una situazione inedita e difficile come quella che stiamo attraversando, la locomotiva del Paese, la nostra regione, non può e non deve fermarsi. Facciamo ognuno la nostra parte per far sì che da questa esperienza possa partire una nuova rinascita per tutta la comunità emiliano-romagnola, nessuno escluso”.