Coronavirus e scuole paritarie: una petizione per detrarre le rette

Martedì, 24 Marzo 2020

Sta circolando anche fra genitori insegnanti delle scuole paritarie di Rimini la petizione lanciata online da suor Anna Monia Alfieri per chiedere “la detraibilità integrale del costo delle rette versate alle scuole pubbliche paritarie  dalle famiglie nei mesi di chiusura delle scuole, tenendo conto del “costo standard di sostenibilità per allievo” già da tempo definito dal Ministero economico”.

L’emergenza coronavirus sta avendo conseguenti pesanti sulle scuole paritarie che, in assenza di una reale parità, anche fiscale ed economica, si reggono pressoché esclusivamente sulle rette pagate dalle famiglie. Le rette sono un sacrificio enorme per le famiglie già in tempi normali, adesso con la maggior parte delle attività economiche bloccate, cassa integrazione e partite IVA che saltano, il pagamento della retta diventerà sempre di più un’impresa ciclopica. I Comuni hanno annunciato che non faranno pagare le rette di marzo, ma ciò che per il sistema pubblico è possibile non lo è per le scuole paritarie. Se i genitori non pagano, non ci sono entrate per mantenere il servizio scolastico.

Se chiudono le 12 mila scuole paritarie, gli alunni si riverseranno sulle scuole statali, provocando un pesante aggravio sul bilancio.

“In questi giorni in cui il Governo e il Parlamento stanno decidendo le misure per sostenere l’economia italiana, - si legge nella petizione - si sta pensando, come non è mai stato fatto in passato, a sostenere la famiglia, che sta rivelandosi l’istituzione unica e insostituibile nel blocco generalizzato di scuole, negozi, uffici e fabbriche.

In questa emergenza è importante che anche alle famiglie, che frequentano le scuole paritarie, debbono essere riconosciuti appropriati ammortizzatori sociali.

E’ doveroso che ricevano almeno il rimborso della retta i genitori che hanno pagato le tasse, hanno pagato la seconda volta con la retta, ora la terza per la baby sitter, sussidi tecnologici e logistici per le lezioni a distanza, senza contare il rischio per tanti della perdita del lavoro.

L’emergenza rende evidente che le rette sono una discriminazione nei riguardi dei genitori italiani rispetto ai genitori europei che sono liberi di scegliere la scuola paritaria senza oneri aggiuntivi.

Le rette sono una discriminazione ancor più grave nei riguardi dei genitori non abbienti, che da sempre in Italia non hanno mai potuto esercitare un loro diritto universalmente di scegliere tra scuole statali e paritarie.

La sospensione della didattica è stata decisa dal Governo per far fronte all’emergenza e non è stata una scelta delle scuole paritarie. Le famiglie continuano a versare le rette alle scuole per solidarietà ai docenti e al personale, retribuiti per legge come il personale delle scuole statali.

La scuola paritaria, che in questo frangente rischia la chiusura, privando dell’istruzione decine di migliaia di alunni, non vuole soldi per sé: chiede che le famiglie possano continuare a scegliere senza vincoli dove far studiare i propri figli, consapevoli che la libertà dell’istruzione di oggi migliora il domani di tutti”.

La petizione si può sottoscrivere a questa url Firma la petizione Finora sono state raccolte circa 24 mila adesioni l'obiettivo èarrivare a 50 mila.

Qui un articolo di suor Anna Monia Alfieri  Diamo un Futuro all’Italia salvando oggi la Scuola