Crisi coronavirus, Anci spinge per slittamento scadenze

Giovedì, 12 Marzo 2020

(Rimini) “Il Comune di Rimini ha contribuito in maniera sostanziale alla stesura della piattaforma di proposte che Anci Emilia Romagna, presieduta dal sindaco Gnassi, ha presentato nella giornata di ieri alla Regione Emilia Romagna e ad Anci Nazionale per affrontare l'emergenza Coronavirus e le inevitabili e pesanti ripercussioni che questa pandemia avrà sui bilanci delle famiglie e sugli equilibri finanziari degli enti locali, per i quali si chiede in via prioritaria lo slittamento di tutte le scadenze per la presentazione del bilancio, che la legge stabilisce al 30 aprile”. E’ l’assessore per il bilancio del comune di Rimini Gianluca Brasini a chiederlo.
“Oggi siamo tutti giustamente concentrati per raggiungere un unico e indispensabile obiettivo: arginare il contagio e contenere per quanto possibile l'emergenza sanitaria, per uscirne tutti insieme, il prima possibile. Quando finalmente tutto questo sarà alle spalle, ci troveremo a fare i conti con un Paese chiamato a ripartire dopo uno stop forzato e doloroso e che ha comportato sacrifici a famiglie, lavoratori ed enti locali. Abbiamo quindi il dovere di lavorare per misure a sostegno immediato così come a strategie di medio termine per garantire un sostegno alle famiglie e ai lavoratori, dipendenti e non, un ausilio alle imprese a partire da quelle del settore turistico, per porre le condizioni per ripartire più forti di prima”.

Famiglie. “Proponiamo di sostenere la liquidità delle famiglie attraverso misure come la sospensione dei versamenti fiscali, con l'applicazione di sconti una volta che i versamenti riprenderanno. E' necessario farlo anche tramite il sistema bancario, con moratoria sui pagamenti delle rate dei mutui per la prima casa e dei leasing. A seguito della sospensione del servizio scolastico, è necessario garantire un sostegno ai genitori lavoratori con l'estensione del congedo parentale o con l'assegnazione di voucher da 600 euro. E' inoltre opportuno valutare un contenimento delle tariffe per i servizi a carico dei cittadini e delle famiglie, con la rinegoziazione con il gestore dei costi da rimborsare e degli investimenti a carico della tariffa. Infine, è necessario destinare Risorse per il terzo settore, per compensare l'inutilizzo o l'impossibilità di sostenere i costi dei servizi a domanda da parte delle associazioni culturali e sportive”.
 
Imprese e lavoro dipendente e autonomo. “Per quanto riguarda il sostegno alle imprese, primo passo è quello di agevolare l'accesso al credito attraverso il gruppo Cassa deposito e prestiti. Chiediamo anche deroghe per i Comuni all'utilizzo degli avanzi e delle entrate vincolate, per sostenere la necessità di capitale circolante proprio e per contributi alle imprese. Per i lavoratori dipendenti, si chiede la cassa integrazione in deroga per l'intero territorio nazionale e per tutti i settori produttivi, per tutte le aziende da 5 a 50 dipendenti. Per quanto riguarda i lavoratori autonomi, che non hanno accesso agli ammortizzatori sociali quali ad esempio la CIG in deroga, si chiede l'allargamento del sussidio di disoccupazione. Per i lavoratori stagionali e le partite Iva, si chiedono aiuti aggiuntivi calibrati sui settori più colpiti (turismo, terme, ristorazione, ecc.) che potranno arrivare fino a iniezioni dirette di liquidità. A questo si aggiungono una serie di interventi immediati a favore delle attività commerciali e dei pubblici esercizi, come la cassa integrazione immediata per i dipendenti, la sospensione delle tasse e dei contributi, il congelamento delle spese bancarie. Occorre inoltre una maggiore elasticità nella concessione di affidamenti bancari anche dove non sussistono a pieno le condizioni. Da valutare anche la sospensione del pagamento delle utenze in prossima scadenza con rateizzazione a partire da ottobre, la ricapitalizzazione degli affitti e lo spostamento della rata della Cosap del 31 marzo al 15 maggio”.
 
Turismo. “Il turismo è il settore che già adesso sta scontando pesantemente l'emergenza in corso. Su questo fronte la proposta è quella già fatta e sostenuta anche da Anci nazionale: rimborso ai comuni a carico dello Stato per la sospensione dell'imposta di soggiorno fino al 31 dicembre 2020 al fine di mantenere investimenti sul turismo. Ovviamente non basta: tra le misure, chiediamo alla Regione di ricostituire, in convenzione con Cassa Depositi e Prestiti Spa, il Fondo di controgaranzia Eu.Re.Ca. per nuovi investimenti operati dalle imprese del settore del turismo. La richiesta è che tale fondo operi sia per spese in conto capitale (fondo perduto e controgaranzia) che per le esigenze di liquidità”.
 
Enti locali. “Per dare ossigeno immediato agli enti locali, l'Anci Emilia Romagna chiede misure compensative per la minore entrata dovuta all'abbattimento delle tariffe per i servizi educativi che i Comuni hanno immediatamente applicato con la sospensione del servizio. Altro tema è quello della Tari, sulla quale è allo studio un'ipotesi di proroga delle scadenze 2020. Si chiede il rinvio al 2021 dell'introduzione del nuovo metodo tariffario "MTR" previsto da Arera, e l'inserimento di alcuni provvedimenti, tra cui la possibilità per i comuni entro il 30 aprile di approvare le tariffe per il 2020 uguali a quelle del 2019 ed il rimborso, a carico dello Stato, degli oneri finanziari causati dall'eventuale spostamento delle scadenze. Si tratta di un pacchetto di proposte subito applicabili, che abbracciano i diversi settori, che certo non possono essere risolutivi se non inseriti in un quadro organico nazionale, ma che potrebbero dare respiro quando questo periodo di grande sacrificio per tutti sarà alle spalle e sarà il tempo di ricominciare a correre".