GIORNALAIO 08.11.2012

Giovedì, 08 Novembre 2012

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Terremerse: giudizio abbreviato per Errani. Ecomondo, abusi edilizi, Sel ribelli


Ieri taglio del nastro per Ecomondo


La buona notizia. “Se ne andranno i discutibili lampioni che illuminano la principale piazza della città e che già alla loro installazione, risalente al 2000, erano stati oggetto degli strali di Vittorio Sgarbi. Il rifacimento delle luci di Piazza Tre Martiri è uno dei frutti dell’accordo tra il Comune ed Enel Sole”, LaVocediRomagna (p.11).


Il sindaco di Rimini, che adesso ha come modello il quartiere Hammerby di Stoccolma, in Svezia, ne approfitta per ribadire che la green economy dovrebbe essere normalità. “Il consumo del territorio non si limita perché c'è una persona cattiva in Comune. Bisogna cambiare il modo di ragionare. Dovrebbe farlo tutta la classe dirigente riminese: non solo politici, ma anche industriali, costruttori e Camera di commercio”, NuovoQuotidiano (p.7).


Abusi edilizi: i nodi vengono al pettine


Riccione. “Marzio Pecci fa parte, o faceva parte, politicamente dei tre consiglieri di Forza Italia che nel marzo del 2004, in piena campagna elettorale che poi doveva portare alla rielezione di Daniele Imola a sindaco, affissero sulle plance della città il manifesto “Il sindaco e gli abusi edilizi (cacciamo i mercanti dal tempio)”… «Per questo subimmo diverse denunce penali per diffamazione da parte del sindaco Imola e dell’ingegner Zaffagnini, che sfociarono in due processi a Perugia (nei quali poi fummo tutti prosciolti poiché il nostro manifesto non costituiva reato, ma diritto di critica politica. A distanza di anni, purtroppo, i fatti ci hanno dato ragione, e coloro i quali ci denunciarono sono stati ampiamente sbugiardati e ora qualcuno è costretto, per quello che denunciavamo all’epoca, a difendersi a sua volta»”, LaVoce (p.18) e a pagare il peso più grosso, in genere, sono sempre i cittadini.


Dimissionari Sel


“« Nell’ultimo anno si sono dimessi quattro segretari: è evidente che qualcosa non va». Paolo Severi è l’ex segretario riminese di Sel e per primo ha inaugurato il nuovo corso. Seguito da Giuseppe Massari, Eugenio Pari e Vera Bessone… Paolo Severi, uscita la notizia delle dimissioni di massa, conferma che all’i nterno di Sel a Rimini esiste un tema politico. «Sel è nato per stare nel centro sinistra». Di più non spiega, ma appare chiaro come la vecchia ruggine legata alle amministrative del 2011 (con Vendola che viene a Rimini a lanciare Andrea Gnassi e Fabio Pazzaglia che finisce all’opposizione con la bandiera di Sel) qualche problemino ancora lo crea”, CorriereRomagna (p.6).


Hera


Il consiglio provinciale vota per la riduzione degli stipendi del cda. “La società Hera è una macchina molto potente, nella quale viene immessa una ingente quantità di contributi pubblici… Dalla Regione Emilia-Romagna, con mezzi propri o in qualche caso statali, sono stati versati direttamente al gruppo 4 milioni 91mila 13 euro e 65 centesimi, in otto annualità, dal 2003 al 2011 (solo nel 2009 non risulta alcun contributo). I dati del 2012 non sono ancora disponibili. Di questi 4 milioni, alle società territoriali (che negli ultimi tempi sono poi state chiuse e sostituite con strutture operative che però non fatturano) sono andati solo pochi contributi nel 2003 e 2005, limitatamente a Ravenna, Cesena e Imola. Ad Hera Comm sono andati 43mila euro nel 2003”, LaVoce (p.13).


Terremerse


Excusatio non petita, accusatio manifesta, secondo chi ha rinviato a giudizio Vasco Errani. L’accusa chiede 10 mesi di carcere.
“Vasco Errani è rimasto seduto una giornata intera al banco degli imputati. Si è infatti presentato puntuale ieri mattina alle 9 all’udienza preliminare, primo atto del processo sul caso Terremerse che lo vede imputato per falso ideologico. Il giudice ha accolto il rito abbreviato richiesto dal suo legale; l’udienza è durata fino alle 17.30, la sentenza sarà pronunciata già questa mattina alle 10”, Corriere (p.5).


Il presidente della giunta regionale ha chiesto il rito abbreviato. “Presente in aula anche il procuratore capo Roverto Alfonso che ha spiegato di non avere nulla contrario alla scelta del rito abbreviato, ma forse un passo ulteriore da parte del numero uno della Regione Emilia-Romagna sarebbe stato, nell’ottica di una maggiore trasparenza e disponibilità, la decisione di affrontare un processo pubblico. Alfonso ha spiegato di essere andato in aula per dare una maggiore ufficialità a questo processo importante”, LaVoce (p.3).


La guerra tra geometri e ingegneri, LaVoce (p.16).


La conversione al cristianesimo nei primi secoli, presentazione del libro venerdì al teatro Tarkovskij, LaVoce (p.12).