Nati prematuri, si può ripartire: sabato il convegno della Terapia intensiva neonatale

Giovedì, 28 Novembre 2019

(Rimini) "Si può fare: perché no?" è il messaggio che Niki Leonetti, ex-bambino prematuro, lancia soprattutto ai ragazzi, per abbattere le barriere mentali sulla disabilità. Niki sostiene che "per fortuna, dopo ogni fine, c'è sempre un nuovo inizio da cui ripartire" ed afferma che "ciò che più mi arricchisce sono le emozioni che leggo negli occhi dei ragazzi mentre mi ascoltano". Questa è anche la storia che racconterà agli operatori sanitari, 200 in tutto tra medici ed infermieri, che si ritroveranno sabato 30 novembre a Rimini, provenienti da tutta Italia, per partecipare alla settima edizione del convegno "La Famiglia nella Terapia Intensiva Neonatale", organizzato dal personale della Tin di Rimini, e in particolare dalla direttrice Gina Ancora, da Sandra Lazzari e Natascia Simeone, insieme al professor Franco Baldoni del Dipartimento di Psicologia dell'Università di Bologna. Insieme a relatori, nazionali ed internazionali, si parlerà di qualità della vita, mettendo a confronto il punto di vista dei pazienti con quello degli operatori e di un'antropologa. Si proseguirà su temi riguardanti il delicato compito della comunicazione con le famiglie dei neonati a rischio, focalizzandosi sul "come, dove e quando" e sulla distinzione tra speranza ed illusione.

Nella stessa giornata verrà affrontato il tema della procreazione medicalmente assistita. Una attrice, Antonella Questa, porterà a galla le emozioni legate a questo argomento leggendo un pezzo tratto dal suo spettacolo teatrale "Stasera ovulo". Il tema verrà poi affrontato da una rappresentante dell'Istituto Superiore di Sanità, da ostetrici e da psicologi. A conclusione, lettura del "viaggio di Blastociccio", tenera storia scritta da una mamma per raccontare ai bambini nati da fecondazione assistita il loro viaggio "un po' più lungo". Il convegno, che si terrà al centro congressi Sgr di Rimini a partire dalle 8,45, e al quale porterà i saluti l'assessore Mattia Morolli del Comune di Rimini, è aperto anche alla cittadinanza, fino ad esaurimento dei posti in sala.