Scuola e lavoro, un matrimonio che s'ha da fare. Convegno di Educo

Martedì, 19 Novembre 2019

Il rapporto fra scuola, impresa e mondo del lavoro è oggi uno dei nodi da risolvere perché l’Italia ritorni a crescere. “Si tratta di rovesciare un paradigma. – afferma Stefano Arduini – Le agenzie formative non possono organizzare la loro offerta sperando poi che le imprese assorbano diplomati e laureati. È necessario che scuola, università ed enti di alta formazione organizzino i loro corsi tenendo conto principalmente delle esigenze espresse dal mondo delle aziende”. 

Arduini è il presidente di Educo, il consorzio sorto fra tre importanti realtà educative e formative del territorio della provincia di Rimini: Cooperativa Service Web, Fondazione Karis e Fondazione Unicampus San Pellegrino. “Siamo una realtà – sottolinea – che non ha pari in regione e forse anche a livello nazionale. Un percorso di formazione che va dagli asili nido all’università e alle specializzazioni post-universitarie”. Uno dei frutti di questa collaborazione è il progressivo trasferimento a Rimini, nell’alveo della Karis, a partire dal prossimo anno scolastico, del liceo linguistico operante da anni a Misano Adriatico. “Come Fondazione – spiega Arduini – abbiamo deciso di concentrarci sulla formazione universitaria e post-universitaria. Già gestiamo un corso di laurea triennale in mediazione linguistica, dal prossimo anno accademico partirà una laurea specialistica in traduzione”. 

Il consorzio Educo ha organizzato nell’ambito del secondo Happening Karis (nell’ultimo week end, al centro commerciale Le Befane) un importate momento di confronto su “Saper essere per imparare a saper fare. Un nuovo rapporto tra scuola, impresa e ingresso nel mondo del lavoro”, al quale sono intervenuti, oltre allo stesso Arduini, Paolo Maggioli, presidente di Confindustria; Giordano Pecci, della Compagnia delle Opere, e Simone Badioli, presidente di UniRimini. 

Nel corso della discussione il presidente di Educo ha evidenziato la centralità della persona in ogni momento del suo cammino formativo ed educativo: “Educare un giovane a sapere essere – ha osservato - è la sfida centrale di ogni percorsi educativo e formativo. Nozioni, competenze, sapere fare, assumo valore solo se la persona da senso e significato a ciò che apprende. Considera l’ingresso nel mondo del lavoro una dimensione di completamento ed espressione della sua dimensione umana. Solo in questo modo la persona è in grado di affrontare le costanti sfide di cambiamento e innovazione che la realtà ci propone con sempre maggiore velocità”.

Il tema del rapporto fra formazione e mondo dell’impresa appassiona molto Simone Badioli, da poche settimane chiamato alla presidenza di UniRimini, la società che sostiene il polo universitario riminese. “Il rapporto fra università e mondo delle imprese è fondamentale. Ne ho avuto esperienza diretta, positiva, nel settore in cui sono impegnato, quello della moda. L’università deve tenere conto delle esigenze delle imprese, così come queste devono essere disponibili a collaborare per i tirocini degli studenti. Quando si crea questo circolo virtuoso, a trarne vantaggio sono soprattutto gli studenti che trovano immediatamente uno sbocco occupazionale”. 

Al convegno di Educo, Badioli ha riportato alcuni dati emersi nei giorni scorsi in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico. Risulta che l’82 per cento dei laureati dei corsi magistrali trova lavoro entro due anni dal diploma. Un risultato che supera abbondantemente la media dei laureati dell'università di Bologna, pari al 73 per cento, ed anche la  media nazionale del 69,5 per cento. “Questo significa – afferma Badioli – che in questi anni c’è stata una vicinanza fra università e mondo del lavoro”. C’è però un “ma” che lo stesso Badioli riconosce: “Nel caso delle lauree triennali la percentuale si riduce”. Le percentuali di chi trova lavoro dopo un anno con una laurea triennale vanno dal 27 per cento (Finanza, assicurazioni e imprese) al 55 per cento (economia dell’impresa), fino ad un massimo del 64,7 per cento per il corso di educatore sociale e culturale. In ogni caso percentuali inferiori a quelle delle lauree magistrali.

“C’è quindi bisogno – sostiene Badioli - di rivedere tutto il percorso universitario, rilanciare la formazione professionale e fare dialogare insieme, istruzione, ricerca e imprese”. Il presidente di UniRimini assicura che la società è già al lavoro per elaborare proposte per rafforzare il legame fra campus di Rimini e mondo delle imprese, ma non si vuole sbilanciare in annunci prematuri. “Penso che saremmo pronti all’inizio del nuovo anno”, assicura.