Economia, inflazione a doppio senso per la provincia di Rimini

Martedì, 15 Ottobre 2019

(Rimini) Inflazione a doppio senso. Dall’analisi delle dinamiche economiche della provincia di Rimini, a partire da dati Istat, emerge un’inflazione negativa, con conseguente riduzione dei prezzi, in riferimento ai beni, e un’inflazione moderatamente positiva in fatto di servizi con aumento dei prezzi.
“In termini tendenziali (vale a dire rispetto ai 12 mesi precedenti, ndr), ad agosto 2019, la variazione dell'indice dei prezzi Istat per l'intera collettività (Nic) per il capoluogo di Rimini (estendibile alla relativa provincia) è stata pari al +0,7%. Una dinamica moderatamente positiva rispetto ai 12 mesi precedenti, dovuta all'incremento dei prezzi dei prodotti alimentari (+0,3%), dei trasporti (+1,0%), dei servizi ricettivi e di ristorazione (+3,2%) e dei servizi sanitari (+0,6%); queste 4 voci costituiscono circa il 51% del paniere provinciale”, spiegano dalla Camera di commercio. “In flessione, invece, l'andamento dei prezzi di abbigliamento e calzature (-0,7%), all'abitazione (come affitti e utenze) (-0,2%), articoli e servizi per la casa (-0,5%), ricreazione, spettacoli e cultura (-0,4%). Rilevante la contrazione dei prezzi relativi alle comunicazioni (-8,2%)”.
La variazione dell'indice Nic al netto dei tabacchi nel periodo in esame è stata pari al +0,6%. La componente di fondo dell'inflazione (calcolata escludendo i beni alimentari non lavorati e i beni energetici) è pari al +0,9%. “L'inflazione acquisita (che rappresenta la variazione media dell'indice nell'anno indicato, che si avrebbe ipotizzando che l'indice stesso rimanga al medesimo livello dell'ultimo dato mensile disponibile nella restante parte dell'anno, ndr) al mese di agosto 2019 è pari al +1,6%, mentre la variazione dei prezzi media dei primi 8 mesi del 2019 (su analogo periodo del 2018) è del +0,9%. La variazione dell'indice dei prezzi Istat per famiglie di operai e impiegati (FOI), che si riferisce ai consumi dell'insieme delle famiglie che fanno capo ad un lavoratore dipendente, è stata pari al +0,6% in agosto 2019 (sul medesimo mese del 2018)”.