Finanza, continua contrazione credito

Martedì, 14 Maggio 2019

(Rimini) In provincia di Rimini, al 31 dicembre 2018, si contano 665 imprese attive dei servizi finanziari (incluso i servizi assicurativi), pari all'1,9% del totale (2,2% in Emilia-Romagna e 2,3% in Italia), in aumento dello 0,9% rispetto al 31 dicembre 2017 (+1,1% a livello regionale e +0,9% a livello nazionale); in deciso calo, però, gli sportelli bancari dell'11,2% annuo (231 unità al 31 dicembre 2017). Gli addetti ai servizi finanziari rappresentano l'1,3% del totale degli addetti; in provincia, inoltre, si concentra il 5,2% degli addetti regionali del relativo settore.

Continua, purtroppo, la contrazione del credito: rispetto al 2017, -5,0% i prestiti totali (8.848 milioni di euro al 31/12/18), variazione negativa uguale a quella regionale ma superiore alla diminuzione nazionale (-2,5%), e -6,5% i prestiti alle imprese; in calo anche i prestiti alle famiglie (-2,3%). Sul fronte depositi bancari (9.328 milioni di euro a fine 2018), invece, si riscontra una crescita annua (+2,9%), maggiore dell'incremento sia regionale (+1,7%) che nazionale (+2,7%); depositi che per la prima volta hanno superato il livello dei prestiti. Letto nel medio periodo, il dato sul credito appare ancora più "impietoso": -22,6%, infatti, i prestiti totali concessi alla clientela tra il 2013 e il 2018. Buono, al contrario, l'andamento dei depositi bancari nello stesso periodo: +25,2%.

Positiva, poi, risulta essere la dinamica del credito al consumo (527 milioni di euro al 30/09/18); in provincia di Rimini, infatti, la variazione annua di tale forma di finanziamento (concessa da banche e società finanziarie alle famiglie per l'acquisto di beni di consumo) è risultata pari a +10,5%, con un incremento maggiore rispetto all'Emilia-Romagna (+9,8%) e all'Italia (+7,8%).
Buone notizie, infine, sul fronte delle sofferenze bancarie: -41,3% annuo (875 milioni di euro al 30/09/18), anche se rimane ancora alto il tasso di rischio del credito (rapporto sofferenze/prestiti, 9,6%), superiore al dato regionale (7,8%) e nazionale (6,0%); in calo anche il numero degli affidati (4.577 unità, -24,4%).