Economia, in Romagna l’imprenditoria è più vitale che altrove

Venerdì, 10 Maggio 2019

(Rimini) Elevata e diffusa in Romagna l’imprenditorialità rispetto al livello regionale e ancor più a quello nazionale. Lo dicono i dati Infocamere diffusi dalla Camera di commercio, secondo i quali è però in moderata flessione il numero delle imprese attive, mentre le localizzazioni attive risultano stabili. Stabilità per le imprese del settore Alloggio e ristorazione, in crescita quelle delle Attività immobiliari; crescono, inoltre, alcuni comparti del terziario (attività professionali, servizi di supporto alle imprese). Continua l'aumento del numero delle società di capitale.

Secondo i dati Infocamere-Movimprese elaborati dall'Ufficio Informazione economica della Camera di commercio della Romagna, al 31 marzo 2019 nel sistema aggregato Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si contano 81.368 imprese registrate (sedi), di cui 70.676 attive. Le localizzazioni (sedi di impresa e unità locali) registrate sono 99.152, di cui 87.863 quelle attive (-0,2% rispetto al medesimo periodo del 2018). L'imprenditorialità si conferma diffusa: 97 imprese attive ogni 1.000 abitanti (90 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale).
Nel corso del primo trimestre del 2019 nell'aggregato Romagna si sono verificate 1.672 iscrizioni e 2.103 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), per un saldo negativo di 431 unità; il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate risulta pertanto pari a -0,53%, in linea con il dato regionale (-0,59%) e peggiore di quello nazionale (-0,36%).
Nel confronto tendenziale con il 31/03/2018 si riscontra una diminuzione delle imprese attive pari allo 0,5%, in linea con il dato regionale (-0,6%), mentre a livello nazionale si riscontra ancora una situazione di sostanziale stabilità (-0,2%).
Per quel che riguarda i settori economici, i principali risultano, nell'ordine: Commercio (23,8% sul totale delle imprese attive), in calo dell'1,6%, Costruzioni (14,7%), in calo dello 0,6%, Agricoltura (12,7%), in flessione dell'1,2%. Alloggio e ristorazione (10,5%) risulta stabile (+0,2%); Industria manifatturiera (8,7%) è, invece, in flessione (-0,6%), mentre le Attività immobiliari (7,8%) sono in aumento (+0,3%).
Si segnala la dinamica positiva dei settori "Altre attività di servizi" (incidenza del 4,6% sul totale, +0,9% la dinamica tendenziale), "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,4%, con una crescita dell'1,7%), "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (incidenza del 2,8%, +1,7%). In flessione del 2,7%, infine, le imprese del settore "Trasporto e magazzinaggio" che incidono per il 3,3% del totale.
Per quanto concerne la natura giuridica, più della metà delle imprese attive (il 55,3%) risulta costituita come ditta individuale; seguono le società di persone (23,4%) e le società di capitale (19,0%), unica forma giuridica in aumento (+3,8%), come si riscontra negli altri territori di riferimento (Emilia-Romagna e Italia).

"I dati confermano la dinamicità del sistema imprenditoriale delle province di Forlì-Cesena e Rimini - sottolinea Alberto Zambianchi, Presidente della Camera di commercio della Romagna -, seppure in un contesto generale ancora complesso. Statisticamente, questo periodo presenta con regolarità saldi negativi a causa del concentrarsi alla fine dell'anno di un numero più elevato di cessazioni di attività, il cui riflesso si registra negli archivi camerali nelle prime settimane del nuovo anno. Nelle nostre province lo spirito imprenditoriale è vivace e articolato, ma occorre sostenerlo. Deve proseguire l'impegno di tutti, Camera, Associazioni, Istituzioni, con azioni e interventi concreti per rafforzare sia la competitività delle imprese, sia l'attrattività dei nostri Territori. Sostenere le imprese significa anche contribuire alla crescita occupazionale e al miglioramento del sistema territoriale e del sistema Paese."

 

In provincia di Rimini il primo trimestre conta 39.333 imprese registrate, delle quali 34.006 attive L'imprenditorialità è particolarmente diffusa: 102 imprese attive ogni 1.000 abitanti (90 imprese a livello regionale e 85 a livello nazionale). Le localizzazioni registrate (sedi e unità locali) sono 48.555 delle quali 42.891 attive (stabili rispetto al 31/03/2018).
Nel corso del primo trimestre 2019 si sono verificate 880 iscrizioni e 1.076 cancellazioni (al netto di quelle d'ufficio), con un saldo negativo di 196 unità; -0,50% è il tasso di crescita trimestrale delle imprese registrate, migliore del dato regionale (-0,59%) ma peggiore di quello nazionale (-0,36%).
Nel confronto con il primo trimestre del 2018 si riscontra una flessione delle imprese attive pari allo 0,4%, migliore del dato regionale (-0,6%), mentre a livello nazionale si registra ancora una situazione di sostanziale stabilità (-0,2%). La dinamica delle imprese attive non presenta particolari difformità a livello delle principali aggregazioni territoriali, ad eccezione dell'area del basso Conca (Cattolica, Misano Adriatico, San Giovanni in Marignano) con dinamica positiva (+0,3%), che costituisce il 13,5% delle imprese attive totali della provincia.
Riguardo ai principali settori economici si trovano, nell'ordine, il Commercio (25,7% incidenza sul totale delle imprese attive) in flessione dell'1,9%, le Costruzioni (14,2%) in flessione dello 0,4%; Alloggio e ristorazione (13,7%) in aumento dello 0,4% e le Attività immobiliari (9,4%) in crescita dello 0,3%. Le imprese attive nel settore manifatturiero (7,5% del totale) sono in flessione dello 0,4%, quelle agricole (7,3% del totale) si sono ridotte dello 0,8%. Si segnala la dinamica positiva dei settori "Altre attività di servizi" (incidenza del 4,3% sul totale, +2,0% la dinamica annua), "Attività professionali, scientifiche e tecniche" (incidenza del 3,5%, +2,7% la variazione) e "Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese" (incidenza 3,2%, +1,0% la dinamica). In flessione le imprese del comparto "Trasporto e magazzinaggio" (-3,1%), che costituiscono il 2,9% del totale.
Con riferimento alla natura giuridica, sono maggioritarie le imprese individuali (52,7% sul totale), seguite dalle società di persone (25,3%); le società di capitale (20,2%) risultano l'unica forma giuridica in aumento (+4,6%).