Truffa assicurativa, arrestati un ortopedico e un ex broker

Venerdì, 12 Aprile 2019

(Rimini) Questa mattina nei comuni di Rimini, Riccione, Montescudo Montecolombo, Santarcangelo di Romagna, Bellaria, Borghi e Longiano, carabinieri guardia di finanza hanno eseguito un’ordinanza del tribunale di Rimini nei confronti di 14 persone ritenute responsabili a vario titolo dei reati di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atto pubblico fidefacente, frode assicurativa e corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio. Nei confronti degli indagati è scattato anche il sequestro preventivo “per equivalente” di beni e disponibilità finanziarie per complessivi 413mila euro.
Arresti domiciliari per un medico ortopedico in servizio presso il pronto soccorso ortopedico dell’ospedale “Infermi” di Rimini, un assicuratore residente in provincia di Rimini, un trentaseienne di origini campane, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti, tra cui tentato omicidio, porto abusivo di armi, truffa, associazione per delinquere finalizzata all’estorsione ed all’esercizio abusivo del credito.
Le indagini, tra febbraio 2017 e febbraio 2018, supportate da intercettazioni telefoniche e video-ambientali, mirati servizi di osservazione, controllo e pedinamento, acquisizione di documentazione presso strutture pubbliche e private, nonché da sequestri eseguiti presso gli indagati, hanno portato alla luce “un radicato e ben collaudato sistema corruttivo, in essere almeno dal 2015 tra un medico ortopedico dell’ospedale Infermi di Rimini e un ex broker assicurativo, finalizzato all’attuazione di numerose truffe assicurative  poste in essere mediante plurime  assicurazioni  contratte dai clienti per i medesimi  rischi/danni, così da conseguire illecite duplicazioni di indennità risarcitorie, il tutto grazie a certificazioni mediche di pronto soccorso compiacenti e false rilasciate dal predetto medico dietro corrispettivi in denaro o in beni di svariata natura, attestanti l’esistenza nell’assicurato di danni fisici rilevanti, al fine di fargli percepire indennità risarcitorie non dovute pari a migliaia di euro”.