Centodieci italiani di varie associazioni aderenti al Giubileo della Speranza in Ucraina sono partite per Kyjiv e Kharkhiv con l’intenzione di celebrare il Giubileo con il popolo ucraino, ascoltando il grido di dolore che nasce da quelle terre, dove, nei precedenti viaggi per portare aiuti umanitari, avevano scoperto che la prima esigenza è sapere di non essere soli. Di essere Europa. Di essere fratelli, non abbandonati alle logiche di potere.
Dopo il lungo viaggio notturno in treno del 1 ottobre sono stati accolti in piazza Maidan dal Nunzio Apostolico mons. Visvaldas Kulbokas, che così si è rivolto loro “Non vedo nel mondo delle forze politiche capaci a fermare la guerra. I politici restano nei loro paradigmi. La pace è una sfida che si pone a tutti noi. E questo vale per tutte le guerre” (riportato da Clarusonline).
Promotore dell’iniziativa è stato il MEAN (Movimento Europeo di Azione Non Violenta). Tra gli aderenti al viaggio ci sono membri e rappresentanti di movimenti e associazioni come Azione Cattolica, Agesci, Acli, Masci, i focolari di Kyiv, Sale della Terra, Base. Ci sono sindaci, assessori e consiglieri comunali. Hanno deciso di partire nonostante gli attacchi russi con droni sulle città si siano intensificati nelle ultime ore.
Per chi volesse sentire la loro voce in diretta, domani sabato 4 ottobre alle ore 9, vi sarà un breve collegamento sul canale raggiungibile da questo link.
Un’occasione per veder volti, sentire voci, percepire che, malgrado l’orrore e le distruzioni in atto, la pace non è sepolta ma ancora vive in Ucraina. E tutti possiamo e dobbiamo contribuire a costruirla.