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IL GIORNALAIO 05.03.2012

Sabato, 03 Marzo 2012

Rubriche

GRILLINI SCOMUNICATI, LEGHISTI AFFRANCATI, LE FAMIGLIE DEGLI EVASORI E QUELLE CHE RINUNCIANO AI FIGLI


Grillini scomunicati dal loro fondatore
A pagina 11 su La Voce si racconta la seconda sconfessione arrivata da Beppe Grillo al suo movimento riminese: “una buffonata”. Dai riminesi : “Abbiamo concluso con un applauso a Grillo per averci fatto conoscere… Comunque da parte nostra nessuna frenata, al contrario un’accelerata: questo è stato solo il primo passo, ci saranno altre convocazioni come questa”.


La Lega rompe con il Pdl
A pagina del 6 del Carlino il racconto del congresso leghista. “La Lega Nord ha scelto il suo nuovo segretario provinciale: Vito Vangelisti, 48 anni, operaio metalmeccanico dell’Scm succede nella carica a Ivan Pagliarani. Per Vangelisti un voto più che bulgaro. «E’ vero che era l’unico candidato — spiega l’onorevole leghista Gianluca Pini — ma la votazione si è tenuta a scrutinio segreto e Vangelisti ha ottenuto il 100% delle preferenze. Nessun franco tiratore, il partito ha dimostrato grande compattezza». Al ‘Quo Vadis?’ di Rivazzurra ieri mattina sono intervenuti per i lavori congressuali, presieduti proprio dall'onorevole forlivese Pini, 70 delegati in rappresentanza dei circa 600 iscritti della provincia”. Commenta Pini: “La linea univoca è quella della rottura definitiva con il Pdl sia a livello nazionale che locale. Qui a Rimini le cose non andavano bene da tempo, ma è chiaro più che mai che l’alleanza adesso è morta e sepolta”.


Evasori: “Teniamo famiglia”
Continua la pubblicazione del Corriere Romagna dei dati delle ricerca che sarebbe stata al centro del convegno annullato causa assenza di Maggioli. “L'Agenzia delle entrate stima 34 euro evasi ogni 100 versati, in realtà se ne possono stimare 45. Inoltre il confronto fra redditi dichiarati e capacità di spesa dei riminesi grida vendetta”. Questo il succo pubblicato i giorni scorsi, oggi stralci di interviste a diversi personaggi pubblici, da Mario Formica, a Giorgio Mussoni, da Richard d’Angelo a Mauro Gardenghi


“Ho abortito perché non ho lavoro”
A pagina 5 del Corriere la storia drammatica di una giovane coppia che ha abortito perché nell’impossibilità di mantenere il figlio. Racconta Patriza Cupo: “Io mi arrangio con qualche lavoretto qua e là, lei ha fatto per un po’ la barista in nero: quando è rimasta incinta abbiamo chiesto aiuto ai genitori, ma nulla. Così abbiamo deciso". L’articolo continua con una storia analoga finita in modo diverso: “Come quella di Sonia, seguita dalla Papa Giovanni XXIII, a Rimini. Una relazione difficile alle spalle e poi la gravidanza inaspettata. La settimana scorsa ha contattato, attraverso la sua parrocchia, i volontari della comunità di don Oreste Benzi: nella sua agenda, l’appuntamento coi medici di Ginecologia era già fissato per la prossima settimana per l’interruzione volontaria della gravidanza. Ma il sostegno della comunità, nonostante i conflitti col compagno, l’ha convinta a fare un passo indietro e all’appuntamento per l’aborto non si presenterà. «La solidarietà anche dei parrocchiani a lei vicini le ha dato la forza e il coraggio di andare avanti», raccontano dalla Papa Giovanni”.
Di spalla all’articolo principale le posizione del vicepresidente della provincia di Rimini Bulletti e della Papa Giovanni.


Lucciole
Dal Carlino a pagina 3: “'ARCHIVIATA’ l’ordinanza antiprostituzione del sindaco di Rimini, le forze dell’ordine non mollano la presa e mandano ‘messaggi’ alle lucciole con i pochi strumenti che hanno a disposizione. Tra questi, quello di passare al setaccio i residence che le ospitano e che sfruttano un serbatoio del sesso che pare inesauribile. Per la verità è stata una vera e propria irruzione, quella che si è consumata l’altra notte da parte dei carabinieri di Rimini in tre residence di Miramare, dove vivono moltissime prostitute romene, russe dominicane, albanesi, romene, ungheresi e bulgare. I militari hanno cominciato a mezzanotte prima setacciando i marciapiedi deputati al sesso a pagamento, per poi passare, verso le due del mattino, alle ‘case’”.


Sul Nuovo Quotidiano intervista a Vernocchi imprenditore e già vicepresidente della Banca Carim: “Il nostro punto di debolezza è stato San Marino. All’inizio del commissariamento sembrava che avessimo pochissime possibilità di salvare la banca che, pure, era tra le migliori casse di risparmio in Italia. Oggi vediamo le cose con più serenità, sperando che l’economia finalmente possa decollare”.