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Eolico, in conferenza dei servizi i comuni dicono no

Martedì, 22 Dicembre 2020

(Rimini)"Oggi è una giornata davvero importante per il Nostro territorio". La notiza arriva da Fabrizio Pullè, consigliere comunale di Noi riccionesi. "Nella conferenza dei servizi sul tema del megaimpianto eolico al largo della nostra costa tenutasi questa mattina, il nostro Comune ha espresso un netto parere negativo, così come negativi sono stati i pareri del Comune di Rimini, della Provincia di Rimini e della Regione", rende noto il consigliere di Riccione. "Noi, non appena siamo stati portati a conoscenza di questo progetto, ci siamo schierati immediatamente per un “NO” secco e deciso. Onore al merito va dato anche al Sindaco di Rimini Gnassi, che ha finalmente compreso l’importanza della posta in gioco, e si è spinto a definire il progetto un “ecomostro”. Utilizzando un termine pienamente corretto e da noi già ampiamente utilizzato".

“Esprimiamo il nostro parere negativo al progetto di realizzazione dell’impianto industriale marino di produzione dell’energia previsto a pochi chilometri dalla nostra costa. Voglio che sia evidenziato che questa scelta è stata sostenuta ed espressione anche delle attività economiche del territorio, albergatori, bagnini, operatori del settore turistico, con cui ci siamo riuniti in Consulta Comunale. Lo stesso dicasi per la Cooperativa Pescatori, che abbiamo incontrato e che ci ha consegnato una lettera della Lega delle cooperative di pesca che segnala anche la pericolosità per la navigazione in caso di fortunali e mareggiate”. Con queste parole il Sindaco di Cattolica, Mariano Gennari, è intervenuto stamani alla conferenza dei servizi per l’ottenimento della concessione demaniale della centrale eolica offshore di Rimini. Un parere che viene formalizzato in queste ore con l’invio da parte dell’Amministrazione di un documento firmato dal Primo cittadino.

“Si esprime il presente parere contrario, in quanto la realizzazione dell'opera – si legge in questo documento - potrebbe influenzare l'economia ittica romagnola”, ed ancora “la localizzazione del progetto entro le 12 miglia, precluderebbe alla pesca introducendo ulteriori limitazioni e interdizioni all’interno di un'area di mare vastissima, in una regione la cui fascia costiera è già sottoposta a vincoli diversi che ne limitano gli spazi operativi come ad esempio piattaforme di estrazione idrocarburi, poligoni di tiro, aree di scarico di fanghi portuali, concessioni per acquacoltura etc”. “In particolare – conclude il documento - le forti criticità emerse dall'analisi della documentazione depositata in merito all'inserimento paesaggistico e visivo dell'opera che confermano comunque una modifica sostanziale della percezione visiva dell'orizzonte, il quale è una parte della fondamentale dell'offerta turistica del comune di Cattolica e dell'intera riviera Romagnola, infatti la centrale eolica risulterebbe estremamente impattante dai punti panoramici prospicienti il comune di Cattolica e dalla spiaggia”.

Tutti i Comuni della costa, coinvolti dalla realizzazione dell’opera, hanno espresso la propria contrarietà così come è stato fatto da stakeholder del territorio ed associazioni che hanno preso parte alla conferenza. “Tutti – approfondisce Gennari – abbiamo sottolineato il necessario passaggio ad una transizione energetica da affrontare attraverso un piano energetico nazionale. Un piano che si possa declinare sui singoli territori. Il progetto che ci è stato presentato è pericoloso dal punto di vista della sicurezza, dell’economia, del paesaggio. Il nostro orizzonte, la linea di costa, fanno parte di quel pacchetto turistico che indirizza il viaggiatore nella sua scelta. Una scelta che va verso la piacevolezza anche visiva. La modifica sostanziale dell’orizzonte, attraverso un impianto industriale fuori contesto per un territorio che ha nel turismo il suo punto di forza, rappresenta una minaccia alla quale la nostra comunità non merita di essere sottoposta. Raccolgo anche le perplessità delle associazioni del territorio, delle categorie economiche, dei pescatori. Questi ultimi, in particolare, si vedono interdetta alla pesca un’area molto vasta e si rende pericoloso, se non impossibile, l’uso di reti”. “I vantaggi paventati dai privati in questo percorso – continua il Sindaco di Cattolica – non vanno certo a compensare i sicuri pericoli che l’economia della costa dovrebbe affrontare. Sono sicuro che la transizione energetica debba essere esaminata nel suo complesso a livello nazionale. Sono ancora più sicuro che l’“area Romagna” riuscirà a concertare gli obiettivi che verranno creati da questa transizione attraverso il buonsenso e le capacità di mettere a fuoco le esigenze del territorio conciliandole con quelle nazionali”.