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Acquacoltura, bando regionale da 6,8 milioni

Martedì, 19 Dicembre 2017

(Rimini) Nuove risorse per lo sviluppo dell’acquacoltura. La Giunta regionale ha messo a bando per il 2017 oltre 6,8 milioni di euro nel quadro del Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca. Gli obiettivi sono valorizzare la qualità delle produzioni e favorire il passaggio a un modello produttivo basato sull’innovazione, il miglioramento dell’efficienza energetica e la sostenibilità sotto il profilo ambientale.
Della dotazione finanziaria complessiva oltre 3,4 milioni di euro - il 50% - sono di provenienza europea, circa 2,4 milioni di euro - il 35% - i fondi statali e la quota restante di oltre un milione di euro – il 15% - a carico del bilancio regionale.

Le risorse sono destinate a sostenere investimenti produttivi sul territorio regionale effettuati da imprese che svolgono attività di acquacoltura in maniera esclusiva o prevalente.
Per beneficiare dei contributi pubblici i progetti devono essere compresi tra un minimo di 25.000 e un massimo di 80.000 euro di spesa ammissibile. L’ aiuto è fissato nel 30% dell’importo dell’investimento, percentuale che arriva al 50% nel caso di aziende che rientrano nella casistica delle Piccole e medie imprese (Pmi). Per la presentazione delle domande c’è tempo fino al 12 febbraio 2018.

“Con un giro d’affari di oltre cento milioni di euro nel 2016, una produzione di oltre 36 mila tonnellate tra vongole, mitili e pesci (orate, branzini, anguille, ecc.) l’acquacoltura- sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura e pesca, Simona Caselli- è un comparto molto importante della nostra economia ittica; per questo motivo, vista l’alta richiesta dei consumatori, oltre all’esigenza di salvaguardia degli ecosistemi marini, sarà sempre più importante investire negli allevamenti. Con questo bando mettiamo a disposizione degli imprenditori una consistente dotazione finanziaria per incentivare l’avvio di un massiccio programma di investimenti privati finalizzato a rilanciare la competitività e la redditività delle imprese e a promuovere un’acquacoltura rispettosa dell’ambiente e basata sull’uso efficiente delle risorse”.