(Rimini) “La cultura dell'odio ci sta invadendo?”. E’ la domanda che si fa Claudia Cicchetti, della segreteria dell Cgil di Rimini trovandosi a commentare la notizia dell’aggressione alla donna africana incinta su un bus a Rimini, nel trambusto delle notizie che arrivano da Barcellona, colpita da un attacco dei terroristi dell’Isis.
“Purtroppo notizie agghiaccianti ci riserva anche la nostra cronaca cittadina, ultima, l'aggressione, aggravata da insulti razzisti, alla donna senegalese, in stato di gravidanza, avvenuta sul bus in transito a Marina Centro. Una ferocia, quella dimostrata dai due aggressori, un ragazzo e una ragazza, che lascia senza parole. Poi però ci guardiamo intorno, leggiamo le cronache dei giornali, la violenza dei commenti di certi politici ed editorialisti, i post odiosi che circolano sui social e ci rendiamo conto di quanta legittimità purtroppo hanno assunto azioni e modi di pensare che un tempo appartenevano a frange estreme razziste e fasciste”.
E' un “dovere democratico pretendere che certi comportamenti, certi modi di pensare, che oggi qualcuno vorrebbe addirittura far passare per libertà di opinione, vengano banditi e puniti. Le ragioni per cui siamo arrivati al dilagare di questa cultura dell'odio sono tante, economiche, sociali, alcune si perdono nella notte dei tempi. Ma non possiamo lasciare che abbiano il sopravvento sulle nostre vite e per questo riterremo un segnale positivo da parte dell'Amministrazione Comunale di Rimini se si costituirà parte civile a difesa della donna aggredita”.
Le forze democratiche, Istituzioni, politici, coloro che “a vario titolo hanno ruoli di rappresentanza, i cittadini, non possono non sentirsi impegnati in questa battaglia di civiltà che dobbiamo considerare un'emergenza anche nel nostro territorio”.