(Rimini) Il deputato di Area Popolare Sergio Pizzolante continua a movimentare la politica locale che altrimenti avrebbe un encefalogramma piatto. L’ultima uscita riguarda l’altalenante (da qualche mese) rapporto con il Pd. Se dopo la rottura sulla legge elettorale, il deputato (che con il Pd è alleato a Rimini e ha cercato di esserlo anche a Riccione) aveva avuto parole di fuoco contro Renzi, ora torna a tessere il filo di un rapporto organico. Lo spunto è offerto dalla probabile alleanza fra Pd e Ap alle elezioni siciliane, un evento che gli fa dire che “si profila in Sicilia e in Italia una nuova alleanza di centro sinistra”.
“Dopo mesi di confusione e asprezze inutili, -scrive sul proprio profilo Facebook - ritornano in campo ragionevolezza e buonsenso. L'accordo prossimo fra Ap e Pd può essere il punto di partenza per costruire in Italia l'argine verso i populismi di destra e di sinistra. Non è assolutamente sufficiente, ma è un gran primo passo”.
Pizzolante va ancora più in là ed afferma che “non basta solo una somma di sigle, forse bisogna proprio cambiare le sigle vecchie. Per tornare a progettare una proposta politica all'altezza dei tempi”. Che cosa abbia concretamente in mente non lo dice, non si capisce se questo cambiamento di sigle è una sua ipotesi o è emersa nelle trattative che si stanno conducendo per risolvere il rebus delle elezioni in Sicilia.
Certo è che il cambiamento di vento, che la messa in archivio degli “errori nostri e di Renzi che avevano messo in discussione tutto”, ridà fiato alla politica del deputato riccionese che fino a qualche settimana fa si trovava nella scomoda posizione di attaccare Renzi a Roma e continuare l’alleanza con Gnassi a Rimini. Su questa ipotesi, sperimentata a Rimini e a Riccione, di un ceto medio che trova nuova rappresentanza politica per fare argine ai populismi di destra e grillini, Pizzolante sta scommettendo il proprio presente e futuro politico. Lo si intuisce dalla vis polemica con cui su Facebook ha replicato a quanti gli hanno obiettato che un conto sono i voti a liste civiche con il nome del sindaco a caratteri cubitali, un conto sono i consensi politici che si riescono a drenare a livello nazionale.
Questo attivismo di Pizzolante, questo suo insistere sull’ipotesi politica che da più di un anno sta perseguendo, certo non piace ad una parte del Pd locale. Lo si è visto come il giornale online vicino a Maurizio Melucci ha dato notizia della sua ultima uscita. E non è difficile prevedere che il rapporto con Pizzolante possa diventare il punto discriminante nel congresso che in ottobre dovrà scegliere il nuovo segretario di federazione.