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GIORNALAIO 19.07.2012

Mercoledì, 18 Luglio 2012

Rubriche

TRC, PIZZOLANTE: “UN CUL DE SAC. ORMAI IMPOSSIBILE USCIRNE”. CARIM2: 7 IN CDA. IL COMUNE FA RICORSO VERSO FIDANZATA DEL SINDACO. SCONTI: FORTUNA I RUSSI. H&M: AVEVANO RAGIONE GLI SVEDESI


Trc: uscirne o non uscirne


Alla fine della fiera è toccato a Sergio Pizzolante, che certe scelte non le ha fatte, anzi, spiegare cosa c’è. “«Non è più possibile destinare i finanziamenti ad altri progetti. Rimini e Riccione si sono infilati in un cul de sac dal quale non si esce. Chi poteva ha avuto più occasioni per tornare indietro, ma ha insistito spingendo in modo cieco e ottuso su quest’opera». Perché non si può fare retromarcia? «Mentre a Parma e Bologna coglievano le occasioni per uscire dai progetti, a Rimini decidevano di inviare nel novembre 2010 una lettera al ministro Tremonti minacciandolo di sbloccare i fondi per dare il via all’opera, altrimenti avrebbero percorse le vie legali. Si veniva da due anni di attesa, col governo che aveva bloccato i fondi. Era l’occasione per scegliere un’altra strada, come dicemmo allora, invece hanno spinto il governo a sbloccare i fondi per il Trc. Cosa ancor più grave perché fatta dicendo che quei soldi non potevano essere utilizzati in modo diverso quando la cosa era possibile grazie alla Finanziaria del 2008 che prevedeva la riconvertibilità dei fondi»”, il Resto del Carlino (p.3).


Intanto, “riprende vigore la battaglia contro il Trc. E così a Riccione, Rimini e Bologna la polemica diventa incandescente. Il Comitato anti- Trc della Perla Verde si è riunito martedì sera per fare il punto della situazione e mettere in piedi una serie di iniziative “per riportare la protesta contro il Trasporto rapido costiero tra i cittadini”mentre per questa sera è previsto un nuovo incontro del gruppo operativo. Allo studio incontri, assemblee banchetti ed altre iniziative pubbliche che sappiano riaccendere l’attenzione sull’opera”, Nuovo Quotidiano (p.15).


Saldi


Solo i russi comprano, con o senza sconti. Dice il negoziante Oscar Maggioli che «non sono interessati ai saldi: cercano solo un buon prodotto. Loro vanno pazzi per il made in Italy: abbigliamento, calzature, pelletteria. Direi che vale il 30-40% degli affari nei negozi del centro storico»”, Corriere Romagna (p.3).


Neve


Alla possibilità del no europeo alla concessione dei finanziamenti dal fondo di solidarietà insorge la provincia (su tutti i quotidiani) e fanno eco i sindaci della Valmarecchia al suono della bancarotta. “«Che l’Unione Europea controlli tutte le documentazioni. Ogni referente poi si assumerà le sue responsabilità. Se la cosa non dovesse avvenire, i nostri Comuni difficilmente riusciranno a coprire in tempi rapidi e da soli le spese. Ogni amministrazione solo in alta Valmarecchia ha messo a bilancio 300mila euro di spese». Da Novafeltria, Lorenzo Marani, infine ribatte: «Se i fondi non arriveranno, sarà un disastro. I nostri piccoli Comuni hanno problemi di bilancio anche senza il capitolo neve. Il rischio è di dover tagliare i servizi»”, il Carlino (p.5).


Intanto la Protezione civile dice un’altra cosa. “Il fondo - spiega la Protezione civile - nasce e interviene per far fronte ad eventi nazionali con danni superiori per l'Italia, a 3,6 miliardi di euro. Solo eccezionalmente viene concesso per eventi che causano danni inferiori a quella soglia purché si rispettino alcuni parametri”, Nuovo Quotidiano (p.8).


Seconde case al mare


Non è più tempo. “Se Rimini città già l’anno scorso aveva registrato un calo dei prezzi del 2% (inferiore alla media nazionale del 2,9 ma superiore a quella regionale, pari all’1,7%), il mattone rallenta ancora di più a Riccione (-2,8), meno a Misano Adriatico (-1,2)”, Nuovo Quotidiano (p.13).


Revisori dei conti


Il Comune conferma uscenti. Fabio Pazzaglia (Sel) “sente puzza di «inciucio» e di logiche «frutto della vecchia politica». «La conferma automatica degli attuali tre sindaci – scrive Pazzaglia in una nota - cozza clamorosamente sia con i contenuti dell'avviso pubblico, al quale ricordo hanno aderito 39 professionisti, sia con il programma elettorale del sindaco»”, Nuovo Quotidiano (p.7).


Lotta all’abusivismo commerciale
Oggi la reazione alle parole di Santolini (Ugl) di ieri. “pure il prefetto Palomba e il questore Capocsa ieri hanno affrontato la vicenda, insieme all’assessore Sadegholvaad e al comandante della polizia municipale Talenti. «C’è massima collaborazione tra noi e la polizia, e non è vero, come ha fatto Santolini, che tocca alla polizia municipale contrastare l’abusivimo commerciale, visto che è anche un problema di ordine pubblica»…Da Raniero Sebastiani (Uil) a Claudio Fucchi (Sulpm), i vigili invitano il sindacalista a «occuparsi dei problemi che ha la polizia». «Altre volte esponenti di polizia sono intervenuti per dire quello che devono fare i vigili. Ma siamo sicuri che loro fanno il proprio fino in fondo?»”, il Carlino (p.7).
Carim


Banca d’Italia brandisce l’accetta e sfronda la Cassa di Risparmio, in termini di poltrone: il prossimo consiglio d’amministrazione di piazza Ferrari non potrà avere più di sette componenti, compresi il presidente e il vicepresidente. Un solo vicepresidente, si noti, e non due come in passato”, La Voce di Romagna (p.12).


Tagesmutter


La Regione lo ha già fatto capire che non le vuole: cosa succederà alle 29 formate dal comune di Rimini? “Gloria Lisi, il vice sindaco di Rimini, rassicura: «Per loro, essendo educatrici domiciliari, le possibilità restano invariate». Laurea a parte? «La metà di loro sono laureate e le altre sono pur sempre baby sitter qualificate». Preoccupato Samuele Zerbini, l’ex assessore al politiche dell’educazione, oggi consigliere comunale, e fra i sostenitori del servizio nordeuropeo: «E’ un errore e spero che la direttiva si fermi prima di essere approvata. Il mondo sta cambiando e ci vogliono strumenti più flessibili, di aiuto per tutti e queste nuove figure potrebbero dare una gran mano»”, Nuovo Quotidiano (p.11).


La villetta del sindaco


La saga della villetta a San Martino in Venti di sindaco e fidanzata continua. Lady Gnassi, al secolo architetto Barbara Vannucchi, ha vinto il primo grado di giudizio (amministrativo), quando nel gennaio scorso il Tar dell’Emilia-Romagna le ha dato ragione annullando il permesso di costruire concesso nel febbraio 2009 ai coniugi Gino e Vera Casadei che volevano realizzare una casa da 300 metri quadri sulle ceneri di un’abitazione da demolire, proprio nelle vicinanze della residenza collinare della coppia famosa...I Casadei, storici imprenditori della falegnameria, non sono stati a guardare, e hanno proposto ricorso in appello, cioè al Consiglio di Stato, contro la decisione del Tar. A quel punto, e solo a quel punto, l’altro sconfitto – cioè il Comune – si è deciso a fare ricorso. Lo si evince dalla delibera scaturita dalla riunione di giunta di martedì scorso, alla quale ovviamente il sindaco non ha partecipato per evidente conflitto di interessi”, La Voce (p.14).


H&M e i sigilli al ounto vendita sulla spiaggia di Riccione


Avevano ragione gli scandinavi. “Se la durata delle opere provvisorie, previste in progetto, è inferiore a 2 anni le verifiche sismiche possono essere omesse”. Con queste due righe finali provenienti dalla Direzione generale ambiente e difesa del suolo e della costa del Servizio tecnico di Bacino Romagna inviata al comando del corpo forestale dello Stato di Rimini (datata il 25 giugno), il dirigente Riduzione rischio sismico Gabriele Bartolini dà una svolta al caso H&M”, La Voce (p.18).


Taxi


Alla possibilità di 8 licenze in più per il fabbisogno di Rimini, i tassinari rispondono. “Oltre ai tanti colleghi (in tutto siamo 71) che già operano sul territorio – dice Stefano Pulazza, taxista di lungo corso oltre che presidente della Co.Ta.Ri - da qualche anno dobbiamo pure fare i conti con una truppa di 30-40 persone, in prevalenza meridionali e russi, talvolta assoldati dagli stessi albergatori, sprovvisti di licenza o comunque non autorizzati ad operare nel territorio comunale, che ci soffiano letteralmente ogni giorno decine di clienti”, Nuovo Quotidiano (p.7).


Provincia unita e altre storie


Tutti a Bologna da Vasco Errani. Dopo il patto di ferro siglato a Rimini dai quattro segretari (romagnoli) del Pd e dopo il via libera all’ordine del giorno del sindaco di Forlì Roberto Balzani, il governatore convoca i presidenti delle Province emiliano- romagnole. Il vertice (oggi) cade ventiquattro ore prima che sia il consiglio dei ministri a riunirsi per deliberare le indicazioni relative al taglio previsto dalla spending review, fissando in primo luogo precisi parametri per gli accorpamenti sulla base di estensione geografica e popolazione residente”, Corriere Romagna (p.5).


La spending review regala un taglio di 1,6 milioni e il presidente Vitali ovviamente lo ha scoperto due giorni fa... Ogni uscita, ora, deve avere la benedizione presidenziale. «Il rischio è il disavanzo. Secondo me questo taglio può avere ripercussioni giuridiche: come fanno a togliere soldi messi nel bilancio di previsione sei mesi prima? Non puoi trattare la Provincia di Rimini come la Sicilia, i nostri sono investimenti per il futuro. Abbiamo fatto investimenti su Fiera e aeroporto avendo la previsione di entrate. Il pericolo è quello di mettere in crisi l’impalcatura del territorio. Questi (i professori) che non si sono mai sporcati le mani, tranne che con la finanza, queste cose non le capiscono. Siccome avremo mutui, servizi, partecipate, a questo punto sono responsabilità che non ci potremo più prendere. Quest’a nno hanno tagliato più di 5 milioni, nel 2013 ne tolgono altri 4: alla fine non ne abbiamo più»”, Corriere (p.5).


Rimborsi benzina. In tre mesi 1.200 euro. “Tra tutti i rimborsi rilasciati nel primo trimestre del 2012 spicca in particolare quello del presidente del consiglio provinciale Ivonne Crescentini, il quale ammonta addirittura a 521,02 euro. Vero è che la Crescentini, per via del suo ruolo istituzionale, è chiamata a presenziare in Provincia praticamente ogni giorno, non solo in occasione di consigli e commissione”, La Voce (p.11).


Teatro Galli


Ancora un intoppo, forse (speriamo di no). “La base d’asta per il restauro del teatro partiva da 19 milioni e 770mila euro. Ma la cooperativa Cesi di Imola, che per ora batte le altre nove imprese e gruppi che hanno partecipato al bando, è riuscita a presentare un’offerta al ribasso del 35%, promettendo in sostanza di riuscire a eseguire i lavori per ‘soli’ 14 milioni di euro”. Il comune adesso verificherà meglio i termini della proposta e se i lavori dovessero effettivamente affidati alla ditta le altre concorrenti hanno minacciato il ricorso, il Resto del Carlino (p.3).


Meeting


Paolo Facciotto commenta su La Voce (p.16) l’editoriale di Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, sul Sussidiario.net.