Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Melucci contro Pizzolante. Che risponde

Sabato, 18 Giugno 2016

Pizzolante: “Melucci, dai retta, non ci stai capendo niente”. Melucci: “Tu sei un noto opportunista e trasformista della politica”. È degenerata in rissa, via Facebook, l’analisi sul voto a Rimini e soprattutto sul successo strepitoso del Patto Civico, meglio conosciuto come “lista Pizzolante”.

Secondo Melucci il successo è dovuto solo a furbate (il nome grande di Gnassi nel simbolo) e a fortuna (la posizione del simbolo sulla scheda elettorale). È all’apparenza un’analisi tecnica, da politologi e analisti dei comportamenti elettorali; è in realtà uno scontro politico che, da parte di Melucci, intende mettere in discussione il significato dell’operazione messa in piedi dal deputato con la collaborazione attiva di alcuni settori del Pd e l’approvazione del sindaco Gnassi. Nessun laboratorio politico, nella prefigurazione del partito della nazione, nessun apporto determinante all’elezione del sindaco al primo turno. Sullo sfondo si può leggere la guerriglia in corso per la formazione della giunta, con Pizzolante che chiede due posti per i suoi. Una soluzione che potrebbe diventare ancora più complicata se a Cattolica il ballottaggio non dovesse essere vinto da Gambini. Si potrà, per esempio, promuovere assessore, un segretario di partito, Juri Magrini, che ha perso tre Comuni?

Per sostenere la propria tesi, Melucci si rifà ai casi del 1999 e del 2006 quando la vicinanza al nome del candidato sindaco portò un’inaspettata dote elettorale a chi godeva della posizione fortunata. “Infatti – scrive - nel 1999 il Quadrifoglio (lista inventata a livello locale che riuniva 4 simboli nazionali) si trovò allineato al candidato Alberto Ravaioli. Risultato? 6596 voti pari all'8,65% Risultato eccezionale ma falsato. Infatti lo stesso giorno per l'elezione dei quartieri il Quadrifoglio non è andato oltre il 4,3%. Il posizionamento è valso il raddoppio dei voti. Nel 2006 la sorte premia Italia dei Valori che vede il suo simbolo affiancato al candidato Alberto Ravaioli. Ebbene porta a caso il 4,38%. Eccezionale, ma non veritiero, come si evince dai risultati nei quartieri, il 2%.

Veniamo a Patto Civico (con il nome Gnassi a caratteri cubitali). Un risultato molto positivo. Infatti raccoglie 8458 voti pari al 13,84%. Risultato eccezionale ma falsato doppiamente: posizionamento sulla scheda elettorale e nome del candidato a Sindaco a carattere cubitali nel simbolo che ha tratto in inganno. Da dove traggo questa conclusione non essendoci stato analogo voto per i quartieri? Da ciò che è stato raccontato nei seggi dai rappresentanti di lista (voti di lista annullati perchè votato il simbolo del Patto Civico e del Pd) Voti di preferenza annullati al Pd perchè scritti sotto il simbolo del Patto Civico (votato). Ma soprattutto su una analisi delle preferenze. I candidati della lista Patto Civico hanno preso in % meno preferenze dei candidati del PD. Infatti soltanto il 38% di chi ha votato la lista Patto Civico ha dato una preferenza. Meno del Pd (molto poco propenso a dare preferenze da sempre) che arriva al 42%. Per capirci nel 2011 il Popolo della Libertà ha espresso il 54% di preferenze. Perchè faccio riferimento al Popolo della Libertà? Perchè è una lista che aveva candidati con le stesse caratteristiche del Popolo della Libertà (candidati allenati a prendere preferenze). Piccolo particolare, allora si poteva dare una preferenza. Nel 2016 due preferenze. Quindi? La lista Patto Civico e Città Metropolitana con Gnassi non è nessun caso nazionale. Non è un laboratorio politico. E' stata la presentazione di una lista civica che tra furbate (nome del candidato a Sindaco a caratteri cubitale ) e fortuna (sorteggio sotto il nome del candidato a Sindaco) ha prodotto quel risultato elettorale. Senza il combinato disposto delle due congiunture avrebbe preso i voti di una lista civica di spessore per le candidature messe in campo ma non sarebbe andata oltre al 5%”.

A stretto giro la replica di Pizzolante. “Melucci porta come esempi antichi risultati del quadrifoglio (lista di 4 partiti) e di Italia dei valori (7% e 4%). Liste con simboli nazionali. Analisi "geniale" visto che fra il 4% o il 7% e il 14 c'è una bella differenza! Comunque si sostiene una cosa non vera visto che il simbolo più vicino al nome del Sindaco è quello del Pd. Ancora, sostiene che ci sono stati molti voti espressi sia al Patto che al Pd... vero, ma quelli sono stati annullati! Non sono quindi nel 14%! E voti di candidati del Pd espressi nel Patto... Vero ma è successo anche il contrario (chiedere a Gallo e Erbetta).

Un'altra chicca, si dice che i voti di preferenza nel Patto sono stati "solo" il 38% pur essendoci personaggi abituati alla preferenza. Gli eletti non hanno mai partecipato ad una competizione elettorale! È così; 30 candidati su 32. Il 38% di voti di preferenza contro il 42% del Pd e più del doppio rispetto alle altre liste civiche per Gnassi, per persone alla loro prima esperienza, è un risultato straordinario, mai visto prima. Dimostra una mobilitazione vera e grande. D'altronde bastava andare alle nostre manifestazioni elettorali e a quelle degli altri per capire la differenza di clima. Basta guardare le nostre visualizzazioni sulla rete che hanno surclassato tutti, proprio tutti.

Il nome grande nel simbolo è stato necessario per rendere visibile subito (visto i tempi a disposizione) un'offerta politica. Bisognava recuperare uno svantaggio rispetto alle altre liste. Quanto valgono le liste del Pd o di Fi o della Lega senza i loro simboli nazionali visibili e riconoscibili? Il simbolo è stato importante, ma senza "Prodotto" non si andava da nessuna parte… Inoltre ci sono docenti universitari che stanno studiando il fenomeno Rimini, con studiosi dei flussi elettorali. Faremo uno studio ad hoc per capire nei dettagli le ragioni sociologiche e antropologiche, prima che politiche, di questo enorme spostamento del voto”.

Questa dell’analisi del flussi sarà la seconda puntata dello scontro, anche perché Melucci ne annuncia una sua per chiudere la discussione. Pizzolante fa sapere: “Da adesso non ti rispondo più, perché io difendo il nostro risultato e non mi importa nulla delle tue difficoltà dentro il Pd”.


Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram