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Tutti contro Corbucci: scontri in aeroporto

Venerdì, 17 Giugno 2016

Dopo quelli già aperti con l’aeroclub e Air Vallèe, si apre un altro fronte per Airiminum 2014, la società di gestione dell’aeroporto di Rimini.

Sul piede di guerra sono gli spedizionieri che domani si riuniranno per decidere un’azione collettiva contro l’amministratore Leonardo Corbucci. Gli spedizionieri sostengono che Airiminum 2014 sta infrangendo la convenzione sottoscritta con Enac che prevede la libertà di impresa all’interno dell’aeroporto. In sostanza gli spedizionieri, secondo la convenzione, possono utilizzare i servizi aeroportuali per imbarcare merce sugli aerei dei vettori con i quali hanno stipulato un contratto. “Corbucci ha chiamato spedizionieri e vettori – spiega Stefano Maioli, titolare di Stele – invitandoli a rinunciare ai loro contratti e a sottoscrivere un accordo con Airiminum che in questo modo non fornirebbe solo l’handling ma anche il servizio spedizioni. Per capirci, sarebbe come dire che un passeggero se vuole imbarcasi deve comprare il biglietto solo da Airiminum e non dove vuole lui”.

Questa vertenza spiega perché negli ultimi mesi da Rimini, che ha avuto sempre un buon movimento cargo, non sia transitato un solo chilo di merce. “Molti vettori sono esasperati – sostiene Maioli – Se fosse aperto Forlì, sarebbero già andati via”.

Le pretese di Airiminum 2014 verso gli spedizionieri si inquadrano in quel nuovo rapporto fra tutti i soggetti della filiera aeroportuale che l’amministratore delegato Corbucci aveva annunciato nella conferenza stampa del 14 aprile scorso. La ricchezza prodotta dall’aeroporto deve essere ripartita in modo più equo, disse allora Corbucci, facendo capire che sarebbero state riviste le regole del gioco con tutti gli operatori. Ed ora l’amministratore delegato è passato ad applicare la nuova “dottrina”. Il suo stile ha allontanato molti collaboratori, fra cui Riccardo Fabbri, che molta parte ebbe nello sbarco della società a Rimini.

Se anche gli spedizionieri faranno causa a Corbucci, sarebbe la terza accumulata nel giro di poche settimane. Con Fabio Falsetti i rapporti sono ai ferri corti. “Il signor Corbucci – afferma il presidente dell’aeroclub - ha un carattere per così dire molto rugginoso. Secondo me non ha chiaro qual è il proprio ruolo: non è il proprietario dell’aeroporto, ma solo il gestore per conto di Enac”.

Fra aeroclub e Airiminum 2014 ci sono vari motivi di contrasto. Il primo verte sul canone da pagare per conservare la presenza in aeroporto. Fino ad ora l’aeroclub ha pagato 4.000 euro all’anno, mentre a detta di Falsetti l’attuale società di gestione ha avanzato pretese ben superiori, arrivando a chiedere fino a 40.000 euro, dieci volte di più. “Anche in questo caso c’è un equivoco. – afferma il presidente – Corbucci sostiene che l’aeroclub rientra nel sedime dell’area civile, cioè rientra nella sua convenzione. Noi invece sosteniamo che la nostra area fa parte di quella data in concessione da Enac alla Repubblica di San Marino. Quindi il nostro interlocutore è Enac, non Airiminum 2014. Dobbiamo pagare un decimo del valore demaniale. Secondo una recente sentenza del Consiglio di Stato, pare che possiamo pagare solo il 50 per cento dell’importo dovuto. Per noi sarà comunque un salasso che ci mette in enorme difficoltà, ma almeno pagheremo a chi ha il diritto di chiederci i soldi”.

Altro motivo di scintille – cha ha provocato nei giorni scorsi anche un incandescente scontro verbale - è la questione della sbarra di accesso che Corbucci ha fatto installare in aeroporto. Chi vuole accedere all’aeroporto dovrebbe pagare un canone mensile di 50 euro. Falsetti ritiene che quella sbarra sia stata messa illecitamente perché la competenza a regolare la viabilità all’interno di un aeroporto è del Direttore della Circoscrizione aeroportuale competente per territorio, cioè la direzione Enac di Bologna. “Non è un caso infatti che Enac Bologna, immediatamente dopo essere venuta a conoscenza dell’illecito, abbia emesso, - sottolinea Falsetti - un ordine di immediato ripristino dello status ante. A mio giudizio il gestore ha compiuto un illecito nel tentativo di fare lucro sul passaggio di molti operatori e avventori occasionali e l’Enac ha giustamente ritenuto, al momento, di impedire la reiterazione dell’illecito. Quando e se ENAC emetterà l’ordinanza la rispetteremo, come d’uso facciamo, ma sino ad allora possiamo liberamente parlare di atti prevaricatori perpetrati da chi le regole vorrebbe farsele da sé”.

L’altro fronte aperto sul piano giudiziario è con la compagnia Air Vallèe che gestiva i collegamenti con Catania e Tirana e che per l’estate avrebbe aggiunto anche Olbia. Airiminum 2014 si è rivolta ad Enac, lamentando il mancato pagamento dell’handling pregresso ed Enac ha sospeso la licenza di volo alla compagnia. “Nella querela-denuncia presentata in Procura – spiega l’amministratore Gianluca Pellino – abbiamo fatto presente che in data 1 giugno l’Enac ci ha scritto per informarci che Airiminum 2014 e Airhandling avevano chiesto l’applicazione dell’articolo 802 del codice della navigazione per il mancato pagamento dei diritti aeroportuali e servizi di assistenza a terra. In data 20 maggio, come da concordato piano di rientro, avevo versato con bonifico le due rate di cinquemila euro ciascuna e altrettanto ho fatto in data 5 giugno. Non è quindi giustificabile il comportamento avuto quando il nostro aereo è stato bloccato per due ore”. La Procura ha aperto un fascicolo che è stato affidato al pm Sgambati. Si vedrà che iter seguirà la vicenda, l’amministratore di Air Vallèe fa sapere che la società farà di tutto per essere risarcita del danno che a suo giudizio ha subito la compagnia.

L’ultimo fronte, per il momento sospeso fino a ottobre, scadenza del contratto, è quello con Aircoop, la società che gestisce il bar dell’aeroporto. Aircoop, che pure è socio di Airiminum 2014, paga royalties per il 30 per cento degli incassi, una percentuale evidentemente molto alta. “Abbiamo accettato un accordo così oneroso – spiega il presidente – per non mettere in difficoltà l’aeroporto, di cui siamo soci, in questo momento di rilancio. A ottobre vedremo come stanno le cose”. Ma in passato quanto pagava Aircoop? “Con la gestione Masini avevamo stabilito un euro a passeggero e quindi, quando c’era movimento, si è arrivati anche a pagare 700/800 mila euro all’anno”. Adesso che traffico c’è? “Il mercato russo continua ad avere le solite difficoltà. Più o meno c’è il movimento dell’anno scorso. Andrà bene se riusciremo ad arrivare ai 200 mila passeggeri”. Cioè siamo ancora all’anno zero o giù di lì.


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