GIORNALAIO 26.06.2012

Lunedì, 25 Giugno 2012

Rubriche

PETITTI ANTI-CEMENTO. FAIDA CARIM. I DEBITI DEI RIMINESI CON EQUITALIA. GLI ALBERGATORI, I CAMPI SPORTIVI E IL BANDO BEFFA DEL COMUNE. IL DESTINO DELLA PROVINCIA


No cemento


Il sindaco da parte sua cerca sempre di essere molto chiaro sull’argomento, con parole e atteggiamenti. Se qualcuno, comunque, non avesse capito ieri è partita dalla segreteria provinciale del partito una lettera alle associazioni di categoria. Simone Mascia sul Corriere Romagna (p. 8): “Il segretario provinciale Emma Petitti ha chiarito che «si spingerà sulla riqualificazione del territorio e del patrimonio edilizio, anche in ambito turistico, sfruttando in particolare la green economy e le energie rinnovabili. Ciò che non rientra in questo paradigma di sviluppo va adeguato o non potrà trovare spazio»”.


Carim 2


Secondo indiscrezioni, sabato scorso si sarebbe incontrata l’ala maggioritaria della Fondazione, cioè l’alleanza dei cattolici dell’asse Pasquinelli-Chicchi, e dei laici guidati da Gianluca Spigolon. Ma non si è trovato l’accordo sulla candidatura di quest’ultimo nel nuovo consiglio d’amministrazione della banca”, scrive Paolo Facciotto sulla Voce di Romagna (p.16).


Mentre il capo dei ghibellini è in vacanza in Grecia, dice Pasquinelli, leader guelfo, che “il mese di luglio sarà importante, si sta lavorando sull’obbligazione, dobbiamo avere la certezza che il rilascio avvenga in modo che si arrivi al nuovo assetto della banca, a questo punto entro settembre”. Fa notare Faccioto che “fino a qualche settimana fa, ricordiamo, si sperava che la ricapitalizzazione potesse concludersi entro la fine di luglio, ma i tempi sono saltati”.


70 milioni: li devono i riminesi a Equitalia


Annalisa Boselli sul Corriere (p. 3). “Riminesi tra i debiti. Equitalia presenta il conto a migliaia di cittadini che però sono a corto di contanti. Morale, sono 7.630 coloro che, ricevuta una cartella esattoriale, hanno chiesto di rateizzare i pagamenti. In tutto, si parla di oltre 73 milioni di euro. A tanto ammonta l’importo che i riminesi hanno in arretrato con il Fisco”.


Campi sportivi, albergatori fregati dal Comune


Sulla Voce (p. 15), Tamara Antonioli. “Un flop annunciato. Il bando per la gestione dei dieci campi da calcio comunali, che nelle intenzioni della giunta avrebbe dovuto coinvolgere anche albergatori e imprenditori del turismo, è stato un autogol. Nessun albergatore ha partecipato, così nove strutture su dieci sono finite alla società Delfini Rimini, uno solo alla Uisp. E pensare che qualche imprenditore, addirittura quasi una ventina, si era interessato per creare un’associazione temporanea di impresa e farsi avanti per la gestione di un campo. Cosa li ha fermati? Proprio lo stesso bando, quello creato in teoria per agevolare albergatori & co. a farsi avanti. Nel bando infatti esiste una clausola che di fatto chiude le porte a qualsiasi interessamento: il concorrente infatti tra i requisiti doveva possedere la gestione per almeno tre anni ininterrotti di un campo da calcio da undici”.


“Oltre il danno, c’è anche la beffa, anche questa racchiusa tra le righe del bando di concorso. Infatti la concessione minima per l’ente gestore è di 5 anni (la durata è prevista in base agli investimenti). Dunque se il bando non sarà modificato, a fine concessione solo Delfini e Uisp potranno ripresentarsi”.


Via Pascoli pericolosa


Sulla Voce (p. 14), Aldo Viroli. “Da poco più di un anno, le biciclette non sono più ammesse sul percorso pedonale all’interno del tunnel e di conseguenza devono utilizzare la sede stradale. Tenuto conto che per le auto è obbligatorio accendere le luci, i ciclisti dovrebbero indossare il giubbotto rifrangente, che nessuno ha. In tanti preferiscono passare sul percorso pedonale portando la bicicletta a mano, soprattutto quelli diretti verso il mare che diversamente dovrebbero allungare il percorso. Non mancano i ciclisti che affrontano il percorso pedonale pedalando a tutta birra e mettendo a repentaglio l’incolumità dei pedoni più deboli. Si è venuta a creare una situazione che alla fine genera più scontenti che contenti”.


Provincia: resta o non resta?


Brahim Maarad sul Nuovo Quotidiano (p.9) ricorda che “l'ultima versione che viene da Roma è quella firmata dal ministro per la semplificazione Filippo Patroni Griffi: una Provincia per sopravvivere deve rispondere almeno a due dei tre parametri (minimo 350mila abitanti, minimo 3mila chilometri quadrati, minimo 50 comuni). Rimini non ne rispetta uno: si avvicina con il numero degli abitanti (330mila) ma, con 27 comuni e poco più di 860 chilometri quadrati, resta molto lontana dagli altri”. E poi va dal presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali, che in attesa di sapere cosa accadrà ha una preoccupazione. “Non ho controindicazioni. Il nostro obiettivo è evitare il neocentralismo che toglie il potere ai territori. Avere una Provincia che possa relazionarsi con la Regione e con gli altri enti è una soluzione”.


Ieri intanto si sono incontrati il vicesindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi e il sindaco di Forlì, Roberto Balzani. Obiettivo “spingere sulla creazione «di una provincia unica per la Romagna». Al centro del progetto, come ha spiegato lo stesso Mingozzi, ci sarebbe l'università che «dimostra come superando campanili ed egoismi si riesce a concretizzare un insieme di corsi e di dipartimenti che oggi comprendono venticinquemila studenti e probabilmente sono meglio organizzati, nella ricerca scientifica e nei servizi agli studenti, di quanto accade a Bologna»”.


Sulla Voce intervista a Marco Lombardi sul Dossier Romagna di Bonfiglio Mariotti.


Su tutti i quotidiani la posizione dei sindacati sull’assenza di sindaci e presidenti di Provincia alla riunione su Start Romagna del 18 giugno scorso.