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A Cattolica il duello mancato a Rimini

Venerdì, 10 Giugno 2016

Nell’arena di Cattolica è in programmazione un film che, non ci fosse stato qualche incidente di percorso, poteva essere in cartellone a Rimini. La sfida finale fra un candidato del Pd e uno a 5 Stelle, - evocata, auspicata o temuta per il capoluogo, - si è trasferita nell’ultimo comune della costa ai confini delle Marche. La pellicola non ha comunque perso nulla del suo interesse, lo conferma l’attenzione, anche nazionale, che c’è su Cattolica. Non abbiamo avuto a Rimini un duello finale Gnassi - Grassi, ma abbiamo a Cattolica un duello Gambini – Gennari. Anche se siamo in un Comune più piccolo, il livello dei candidati resta alto e qualificato. Un cattolichino d’adozione che si è imparentato con una delle più note dinastie imprenditoriali della città, un cattolichino purosangue che porta un cognome stimato e dalla lunga storia, anche politica. Un candidato che ha sempre vissuto di politica, un altro candidato che invece si è affermato nella professione e vive la politica solo come passione.

Sono molti gli ingredienti che rendono interessante il ballottaggio di Cattolica fra Sergio Gambini e Mariano Gennari. A partire dal fatto che, dovesse vincere Gennari, sarebbe il primo sindaco a 5 Stelle della provincia, e ciò avrebbe conseguenze politiche pesanti sul Pd (dopo la già avvenuta perdita di Novafeltria e Pennabilli. A Cattolica sia la Lega che il candidato del centrodestra Massimiliano Gessaroli si sono già espressi pubblicamente in favore di Gennari. Una sorta di santa alleanza finalizzata ad impedire la vittoria del candidato del Pd.

Chiediamo a Gennari se lo imbarazza questo endorsement degli esponenti del centrodestra. In fondo è candidato di un Movimento che ha fatto della “solitudine” un elemento fondamentale del proprio Dna politico. “Mi usano come testa d’ariete. Li comprendo. – risponde Gennari – Loro sono arrivati al fotofinish dopo aver fatto un lavoro stupendo per raccogliere il 20 per cento che hanno ottenuto. I loro elettori sono stufi della situazione attuale, hanno una forte voglia di cambiamento. Per cui hanno pensato che, fra lo status quo ed un cambiamento che pure non collima perfettamente con i loro programmi, sia meglio il cambiamento. A Cattolica il tema del cambiamento è molto sentito…” E infatti anche Gambini dice di voler cambiare pagina. “E noi diciamo che vogliamo cambiare libro, vogliamo cambiare storia. È ciò che la gente ci chiede”.

Mariano Gennari è poco più di un neofita fra i pentastellati. Si è avvicinato al Movimento cinque anni fa, condividendone gli accenti sulla partecipazione dei cittadini e sulle politiche ambientali. “Ed anche – aggiunge – una certa rabbia verso i privilegi della casta e un vecchio modo di fare politica”.

Lui discende da una famiglia che a Cattolica ha avuto un peso. Il nonno Primo, tessera del 1921, è stato il primo segretario del Pci ed anche vice sindaco della giunta insediatasi dopo la Liberazione. Viene quindi da una famiglia di tradizione comunista, anche se in realtà suo padre e le zie non ebbero alcun impegno politico. “Io mi sono disintossicato da tempo. Delle mie origini conservo una sensibilità al tema della giustizia sociale. Ma il mio lavoro mi ha portato a capire che sono gli imprenditori il motore dello sviluppo della società”. Gennari svolge un’attività di consulenza commerciale, marketing e di comunicazione per aziende del settore agro-alimentare, a partire dalla marchigiana Umani Ronchi. Ha 54 anni, si è laureato al Dams di Bologna e da giovane ha aperto un’enoteca a Cattolica insieme a Gibo Badioli, che poi sarebbe diventato il manager di Valentino Rossi.

Perché gli elettori dovrebbero scegliere Gennari al posto di Gambini? “Perché Cattolica è intrappolata da logiche di partito e invece ha bisogno di rinnovarsi e di crescere. Secondo me la crescita deve avvenire privilegiando determinati valori, come quello dell’ambiente. Ho visto nei programmi degli altri candidati che vogliono dare premialità agli alberghi che costruiscono un nuovo piano. Perché invece non diamo i premi a chi investe nel risparmio energetico? Propongo una ristrutturazione mirata al risparmio energetico di tutti gli edifici comunali e cercherò una convenzione con una “ESCO” che proponga tariffe agevolate per il sistema pubblico trasferibili a tutti i cittadini. Io sono davvero per i rifiuti zero. Dobbiamo anche uscire dalla trappola di Hera: dicono che cresce la differenziata ma aumentano anche le bollette. C’è qualcosa che non va…” E Gambini questo non potrebbe farlo? “Da quando aveva vent’anni è sempre stato sul carro della sinistra. In Hera ci sono tutti i suoi amici. Non potrà fare ciò che farò io, dettare precise regole alla società. Fra l’altro un comportamento virtuoso sull’ambiente e i rifiuti ci aprirebbe a mercati turistici sensibili a questo tema, come i paesi nordici e la Svizzera”.

Crede che questi argomenti le portino voti? “Chiedo di votarmi perché favorirò la partecipazione dei cittadini alle scelte attraverso un dialogo vero. L’ho sempre detto in campagna elettorale: chi vuole stare tranquillo in casa sua voti un altro candidato, con me sarete chiamati a partecipare. Se devo fare il sindaco, lo farò secondo il mio stile. Non sono un politico di professione, un mestiere a cui dedicarmi ce l’ho”.


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