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Elezioni, Gnassi (Pd) sulle unioni civili

Mercoledì, 11 Maggio 2016

(Rimini) Tra qualche ora, a scanso di intoppi, il provvedimento che istituisce le unioni civili tra coppie dello stesso sesso diventerà una legge dello stato italiano.
“Facendo gli scongiuri di sorta, anticipo il mio commento ‘Finalmente!’”, dice il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, candidato sindaco del Pd. “Dopo anni di attesa, dopo mesi e mesi di dibattiti, spesso anche sguaiati e strumentali, anche l’Italia avrà uno strumento legislativo in grado di garantire i diritti basilari a quelle coppie che decidono di condividere un percorso di vita, con tutti gli onori e anche gli ‘oneri’ che questo comporta”, spiega Gnassi.
“La legge sulle unioni civili - per il candidato - rappresenta la vittoria di una società matura, profondamente cambiata rispetto a quella di un tempo e alla quale ancora molti fanno riferimento spesso in maniera strumentale. Le tante distorsioni idelogiche però si possono cancellare con un colpo di spugna e  ridursi ad un semplice dato di fatto: da domani l’Italia sarà un Paese che garantirà un diritto in più ai propri cittadini, senza togliere nulla ad altri. Un modo anche per allinearsi al continente europeo, dove siamo rimasti gli ultimi a regolamentare la materia, fatta eccezione per Turchia, Romania e pochi altri”.
Per Gnassi si tratta di “un primo traguardo da ascrivere all’ordinario se non fosse che per arrivarci si è dovuti passare attraverso discussioni ‘straordinarie’, urlate, distorte e piegate all’ideologia, con ‘sparate’ ad effetto ad uso e consumo dei media, ma che poco hanno a che vedere con la vita reale, con la quotidianità, di chi semplicemente chiedeva di vedersi riconosciuti opportunità e anche doveri sacrosanti”.
Molti comuni, tra cui anche Rimini, ricorda il sindaco, hanno lavorato per soperire a quello che è stato un “vuoto normativo”. “Lo abbiamo fatto lo scorso anno a Rimini, con l’istituzione del Regolamento delle unioni civili, un primo passo verso l’obiettivo di elevare il tasso di civiltà della nostra comunità. D’ora in poi noi sindaci non avremo più alibi: e per me sarà una gioia ancora più grande celebrare nella sala della Giunta della ‘casa comunale’, il momento in cui una coppia, etero o omosessuale che sia, inizia un percorso di vita comune a Rimini”.