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Don Maioli, Cl: Nel suo volto sofferente e lieto l’estremo gesto della sua paternità

Venerdì, 15 Aprile 2016

(Rimini) «“Eccomi Gesù, sono tuo”. Con queste parole don Giuseppe ci ha invitato ad unirci alla sua preghiera, trascinandoci nella profonda e semplice immedesimazione con Cristo che ci ha testimoniato». Così la comunità riminese di Comunione e liberazione ricorda un amico, don Giuseppe Maioli, scomparso due giorni fa dopo un lungo periodo di malattia.
«Uno dei compagni di stanza dell’ultimo ricovero ospedaliero - racconta chi ha trascorso con lui le ultime settimane - ha riconosciuto stupito e commosso: “Quest’uomo mi ha cambiato la vita”. Come può un uomo bloccato su un letto d’ospedale cambiare la vita di un compagno al suo fianco? Come l’avrà guardato? Noi desideriamo non perdere quello che è accaduto in questi “giorni pieni di una grazia sconosciuta” (Mounier), che hanno mostrato come la presenza del nostro don Beppe abbia segnato così profondamente la vita della Fraternità di CL e di tutti coloro che sono stati affidati al suo ministero sacerdotale».
In questi ultimi giorni, «vissuti attorniato dai familiari e dagli amici sacerdoti e accompagnato dall’incessante preghiera del suo popolo, abbiamo riconosciuto nel suo volto sofferente e lieto l’estremo gesto della sua paternità nei nostri confronti: “figli miei, che io di nuovo partorisco nel dolore finché Cristo non sia formato in voi!” (Gal 4,19)».
Alla comunità riminese è anche arrivato il saluto di don Julian Carrón, presidente della Fraternità di Cl, che «telefonando per testimoniare la sua vicinanza a don Giuseppe negli ultimi momenti della sua vita» ha detto: «la questione decisiva è immedesimarci con lui, per avvicinarci anche noi al traguardo: siamo amici solo per questo. Lo stesso don Giuseppe, riflettendo su queste parole, ha sottolineato che “questa immedesimazione con Cristo è ciò di cui abbiamo bisogno per l’esperienza che stiamo vivendo in questo momento storico”».
Per questo, in conclusione, «la nostra gratitudine si esprime nel desiderio di essere come lui, protesi a Cristo e ai nostri fratelli uomini». Domani i funerali si svolgeranno dalle 9,30 nella chiesa della Riconciliazione, in via della Fiera a Rimini.

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