W la politica_2/Luigi Camporesi

Giovedì, 17 Maggio 2012

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W la politica_2/Luigi Camporesi


Meglio l’uomo tutto di un pezzo che non guarda in faccia a nessuno, nemmeno ai propri amici, o l’uomo che si fa guidare dalla bussola del proprio mondo di riferimento, che lo ha espresso e lo ha votato? Luigi Camporesi, 45 anni, «al momento imprenditore nel settore delle tecnologie investigative», consigliere comunale a Rimini del Movimento 5 Stelle, un grillino insomma, risponde al dilemma con l’equilibrismo di un democristiano di lungo corso e con la logica veltroniana del “ma anche”.
«Sono vere entrambe le posizioni – afferma sicuro – Candidandomi per il consiglio comunale ho aderito ad un programma, dal quale non posso distaccarmi. È un impegno che ho preso. Nello stesso tempo non mi sento in consiglio comunale come rappresentate del Movimento, sono lì per tutti i cittadini». E ci mancherebbe!


Camporesi racconta che nella sua vita precedente («quando ero dipendente») seguiva il blog di Beppe Grillo. Finchè dopo aver assorbito il pensiero del comico genovese ha capito che doveva uscire di casa e andare incontro agli altri. Una specie di via di Damasco. «Ho capito che bisognava fare qualcosa, soprattutto che era il momento di sostituire tutta la classe politica al potere che ci aveva portato vicino al fallimento. E il cambiamento non poteva venire dai partiti, ma solo dalla società civile».
E a cosa deve servire la politica? «Deve servire a gestire la cosa pubblica». Bella novità! Camporesi rilancia: «I partiti devono avere uno spazio limitato, il loro unico compito è gestire la cosa pubblica per conto dei cittadini».


E per voi grillini cosa significa questo “per conto”? «Con gli altri cittadini c’è un rapporto continuo. Innanzitutto attraverso la rete internet, che è la nostra modalità specifica, e poi con il contatto diretto. Abbiamo un’assemblea settimanale, ogni sabato mattina siamo in piazza».
Quindi – rilanciamo – fra un cavaliere senza macchia e senza paura, sempre votato all’ideale, e un uomo che si fa vanto di appartenere ad una comunità e di servirla, dove sta la preferenza? «Noi non abbiamo ideali astratti, siamo distanti dalla retorica e dall’ideologia. In consiglio comunale siamo molto pragmatici, ci occupiamo delle istanze di tutti i giorni».


Già, è vero, tanto pragmatici da essere riusciti a far votare al Pd un documento in cui si respinge il piano finanziario del Trc. Un capolavoro di cinismo machiavellico. «No, non c’era nessuna malizia per farli sbagliare. C’erano delibere distinte che si potevano approvare o non approvare. Loro, per il gusto di dire di no, hanno respinto tutto, anche ciò su cui dovevano essere d’accordo».
Un capolavoro politico dei campioni dell’antipolitica? «Questa opposizione tra politica e antipolitica è stata invitata da chi ha in mano il potere. Io ho dato la mia disponibilità, per massimo dieci anni, come è nelle regole del nostro Movimento. Spero in questo tempo di fare qualcosa di buono…».


Valerio Lessi


Ultima modifica il Venerdì, 18 Maggio 2012 09:37