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Riapre l'aeroporto di Rimini e Airiminum "spara" contro Santini e Ancona

Martedì, 31 Marzo 2015

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Riapre l'aeroporto di Rimini e Airiminum "spara" contro Santini e Ancona

 

Domani 1 aprile, si spera, riapre l’aeroporto. Il si spera è dovuto al fatto che, fino al tardo pomeriggio di oggi, ancora non era stato emesso da Enac il Notam (una sorta di avviso ai naviganti) che sancisce la riapertura.

 

Il “pesce d’aprile volante” (esorcizzato dai protagonisti) arriva in mezzo ai fuochi d’artificio. Solo che i botti non sono dovuti né ai rombi degli aerei (per domani solo uno, proveniente da Mosca) né al clamore dei festeggiamenti. L’aeroporto, dopo cinque mesi di chiusura, riprende la sua attività fra il rumore assordante delle polemiche.

 

È stato l’amministratore delegato di Airiminum, Leonardo Corbucci, a far virare verso scoppiettanti polemiche una conferenza stampa che fino a quel momento il prefetto Claudio Palomba, il sindaco Andrea Gnassi e la presidente Laura Fincato avevano condotto con tonni melliflui, spandendo a destra e a manca un diluvio di ringraziamenti.

Corbucci ha improvvisamente cambiato registro, mostrandosi spigoloso e desideroso di togliersi molti sassolini dalle scarpe. Ha annunciato il fuoco su due fronti, contro il curatore fallimentare Renato Santini e contro l’aeroporto di Ancona. È come se, chiusa la partita della riapertura, si volesse far partire un generale regolamento di conti.

 

Le cronache delle scorse settimane hanno più volte registrato polemiche, screzi, impuntature fra il curatore Santini e la società vincitrice del bando di Enac. Airiminum darà mandato ai suoi legali per verificare se i comportamenti di Santini sono stati, come sostiene l’interessato, una sequenza di atti dovuti, o se invece c’è stata una discrezionalità che ha finito per nuocere agli interessi dell’aeroporto e di Airiminum. Corbucci, che non ha risparmiato ironie sul protagonismo sui mass media di Santini, ha spiegato che quando nel settembre scorso la sua società ha vinto il bando pensava di poter rilevare un’attività in corso, gestita dal curatore. Si è invece trovata con un aeroporto chiuso e con enormi difficoltà a poter entrare in possesso dello scalo. Corbucci, a titolo di esempio, ha ricordato che in gennaio Airiminum aveva offerto una partecipazione di due milioni ai creditori, rifiutata, salvo poi accettare 300 mila euro per acquisire i beni di Aeradria. La società, insomma, non è convinta del comportamento di Santini, pur tenendo conto che molte sue decisioni hanno avuto l’avallo del Tribunale. In ogni caso vuole vederci chiaro. Quella chiusura dell’aeroporto, decretata durante la gestione Santini, è un macigno che pesa e sul quale in effetti fino ad oggi non c’è stata chiarezza.

 

Il secondo fronte aperto da Corbucci è contro Aerdorica, la società di gestione dell’aeroporto di Ancona, in mano all’80 per cento alla Regione Marche. Sotto accusa la concorrenza sleale praticata da Ancona, non solo i 21 euro a passeggero promessi ai vettori russi per continuare a far atterrare i loro voli, ma anche le informazioni definite false e ingiuriose diffuse via e-mail da una dirigente secondo le quali l’aeroporto di Rimini è ancora chiuso e non si sa quando riaprirà e che la gestione di gestione non ha la solidità finanziaria necessaria a garantire l’attività aeroportuale. Per questi comportamenti lesivi delle norme europee sulla concorrenza – ha spiegato la presidente Fincato – ci sarà da parte di Airiminum una richiesta di risarcimento danni. Ma l’affondo con Aerdorica è stato ancora più pesante. È stato ricordato come la società di Ancona, a capitale pubblico, sia sommersa di debiti e ciò nonostante continui nella pratica dei contributi diretti alle compagnie. Il sindaco Gnassi, da parte sua, ha sottolineato che Ancona promette quei 21 euro, anche se poi i turisti russi vengono a Rimini. Non c’è nemmeno la giustificazione di un indotto nel territorio che invece non è mancato nelle note vicende di Aeradria. Una considerazione che fa ritenere a Gnassi che le vicende di Rimini debbano indurre il governo ad una revisione complessiva del funzionamento del sistema aeroportuale italiano.

 

Comunque, se Ancona pratica la concorrenza sleale e il vecchio metodo dei contributi alle compagnie, Airiminum risponderà facendo leva sui punti di forza dello scalo riminese: la lunghezza della pista, l’attività turistica del territorio, la presenza di San Marino. L’aeroporto ora deve rispondere solo agli imprenditori che hanno investito e quindi seguirà solo logiche di economicità di gestione.

 

In mezzo a queste polemiche, domani 1 aprile dovrebbe atterrare a Miramare un volo Transaero proveniente da Mosca. L’unica certezza nel corso della conferenza stampa era che i tecnici di Enac avevano predisposto il Notam che identifica Rimini con la sigla I048, Notam che però doveva essere ancora firmato dalla direzione aeroportuale. Domani mattina il rebus dovrebbe essere sciolto. Nel mese di aprile ci saranno solo due voli settimanali, il mercoledì e il sabato, anche perché una compagnia, la Vim, che pure aveva detto di riprendere i voli si è poi tirata indietro quando sono state diffuse le notizie allarmistiche su Rimini. Corbucci ha confermato i 1200 voli per tutto il 2015.

 

Per il resto non solo mancate le assicurazioni sul futuro, sul piano industriale, sull’apertura a nuovi soci riminesi che vadano ad aggiungersi a Badioli, Ciuffoli e Aircoop. Ed il sindaco Gnassi che infine ha messo sul piatto le aree intorno all’aeroporto come leva per lo sviluppo.


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