GIORNALAIO 10.05.2012

Mercoledì, 09 Maggio 2012

Rubriche

TRC:MAGGIORANZA DISTRATTA. CASE: MERCATO IMMOBILIARE OUT.  LIBERALIZZAZIONI AMBULANTI:FIERE IN PERICOLO


Trc, maggioranza distratta


La Voce di Romagna a pagina 11. “Il consiglio comunale «ha sconfessato i conti che il soggetto attuatore dell’opera Agenzia Mobilità ha presentato a sostegno» precisano i grillini in una nota. Errore o no, di fatto resterà i grillini sono riusciti a far iscrivere agli atti che il consiglio comunale di Rimini non «prende atto del piano finanziario» e non ne condivide i contenuti «afferenti alla sostenibilità finanziaria»”.


Lo scontro è però tutto interno alla maggioranza. Corriere Romagna a pagina 11.


Marco Agosta (Pd). «Quella sul Trasporto rapido costiero era una delibera non da poco, significativa come quella relativa al bilancio. Il Trc è il pilastro di un percorso politico lungo 20 anni: che un consigliere di maggioranza venga in aula e dica su questo argomento ci asteniamo, ma soprattutto lo dica a nome del partito, è una presa di posizione molto pesante. Credo che sia necessario un chiarimento politico. Ognuno può votare contro quanto vuole, ma non su argomenti così importanti».


Carlo Bulletti (Idv). “«Credo che dietro questa votazione si nasconda un problema di fondo e non marginale. Come Idv rivendichiamo il diritto ad esprimere un giudizio e pretendiamo di esser consultati sui grandi temi della città. Il Pd ci ignora e poi si arrabbia se gli alleati non alzano la mano, non siamo obbligati». Quanto al merito l’Idv contesta «che il metrò di costa si sviluppa solo sull’asse Rimini - Riccione, dimenticando infrastrutture strategiche come l’ospedale, la fiera, il palacongressi»”.


Bolkestein, scure anche sugli ambulanti


Liberalizzazioni, parlano Fiva e Anva, a pagina 7 de il Resto del Carlino. «NON RITENIAMO fondata una battaglia per uscire dal bando europeo Bolkestein. Abbiamo chiesto al governo che nella riassegnazione degli stalli ambulanti, nel 2015, vengano inseriti criteri di professionalità, che non si guardi solo alla migliore offerta economica, e si tuteli la tipicità dei prodotti locali». Le due confederazioni rappresentate rispettivamente da Nicola Angelini (Confcommercio) e Vincenzo Celli (Confesercenti) occupano 2mila stalli.


“Parlano di «blocco della compravendita di licenze, salvo acquisizioni o affitti da parte di extracomunitari», che abbasserebbero il livello qualitativo medio. Il bando europeo riguarda anche l’assegnazione, sinora decennale, degli stalli alle fiere tipiche di paese: da San Gregorio a Morciano a San Martino a Santarcangelo, la Fiera di Natale e la Fogheraccia al porto a Rimini, Beato Alessio a Riccione. Si rischia di snaturarli. Gli immigrati già oggi sono disposti al alzarsi alle 3 del mattino e ‘bersi’ centinaia di chilometri»”.


Case, in due anni svalutate di 2 punti


Sul Corriere a pagina 3. “L’Imu è stata l’ultima mazzata sul mercato immobiliare che ha chiuso il 2011 con un segno negativo del 9,2 per cento nel capoluogo e con una svalutazione media del valore degli immobili del 2 per cento”. Non ci sono dati per la periferia, “svalutazione stimata invece in un meno 4,3 per cento per il centro e in un – 1,2 per gli immobili appena fuori le mura. In due anni, una casa della provincia di Rimini, si è deprezzata del 17,6 per cento. Solo Modena ha fatto peggio”.


Provincia, crociata antiassenteisti


Marina Mascioni continua a prendersela con i suoi colleghi di partito, sul Corriere a pagina 10. «Quello che è accaduto ieri in consiglio provinciale - stigmatizza Mascioni - è l’espressione più alta del “voltafaccia” che caratterizza alcuni consiglieri provinciali del Pdl». La botta.


La risposta da Claudio Di Lorenzo. «Mascioni ha presentato a freddo in aula, senza consultare il partito né il gruppo, un documento in cui - causa assenze - chiedeva, di fatto, le dimissioni di tre consiglieri (su sette) del partito (Carboni, Mulazzani e Podeschi). Così le abbiamo chiesto di ritirare l’ordine del giorno (sei voti a favore e uno contro), perché altrimenti non avrebbe più potuto rappresentare un gruppo in cui chiedeva a tre di noi di farsi da parte». «Fra l’altro - spiega Di Lorenzo - i conti di Mascioni sono un po’ particolari(…)».