07_05_2012 | SICUREZZA DELLA BALNEAZIONE. LETTERA DI IVAN INNOCENTI

Lunedì, 07 Maggio 2012

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LE NUOVE REGOLE DEL COMUNE PER LA SICUREZZA NELLA BALNEAZIONE, LA COMUNICAZIONE DEI DIVIETI E SOPRATTUTTO L'APPLICAZIONE DELLA PARTECIPAZIONE


La presentazione delle nuove disposizioni balneari ad opera dell’assessore all'ambiente Sara Visintin e dell’assessore alla Salute Jamil Sadegholvaad recepiscono precisi obblighi e disposizioni di legge.
Ma non tutti gli obblighi di legge sono rispettati.
Infatti, non sono state applicate le norme che impongono un percorso partecipato alle decisioni, penalizzando proprio le disposizioni che sono il sale della democrazia e garanzia di coinvolgimento e responsabilità della società.


La Legge 116 del 2008 in materia di “Gestione acque di balneazione” nello specifico dell’’articolo 14 “Partecipazione del pubblico” comma 1 recita: “Le autorità competenti, ciascuna per quanto di competenza, incoraggiano la partecipazione del pubblico all'attuazione del presente decreto e assicurano che siano fornite al pubblico interessato opportunità di informarsi sul processo di partecipazione, e di formulare suggerimenti, osservazioni o reclami, in particolare per la preparazione, la revisione e l'aggiornamento delle acque di balneazione di cui all'articolo 6, comma 1. Le autorità competenti tengono conto delle informazioni acquisite”.


Il decreto attuativo del Ministero della Salute il 30 marzo 2010 dispone all’art. 4 comma 2 “Le Regioni, le Province autonome ed i Comuni assicurano un'adeguata informazione al pubblico sul processo di partecipazione e ne favoriscono la stessa per la preparazione, la revisione e l'aggiornamento degli elenchi di acque di balneazione ai sensi dell'art. 6, comma l, del decreto legislativo 30 maggio 2008, n. 116, attraverso opportune iniziative, utilmente prima di ogni stagione balneare”.


Nell'occasione dell’incontro, che si è tenuto sabato 5 maggio 2012 a stagione balneare già avviata, si è nuovamente richiesta l’attuazione del tavolo partecipato. Richiesta che è stata, da oltre un anno, ripetutamente inoltrata dall'Associazione Coscioni e da altre.
Alla richiesta è stato risposto che l’incontro era lui stesso l’applicazione del percorso partecipato e che non era obbligo comunale.
Oltre ad una errata interpretazione della legge si vuole evidenziare come si sia confusa la fine con il percorso stesso, percorso che viene tuttora negato, nonostante il parere favorevole sia degli organi tecnici che politici.
Chi ha autorità pubblica deve promuovere le pratiche della democrazia, se non perché in accordo, perché sono disposizione di legge.


La mancanza di ascolto, la negazione e l'ostacolare la partecipazione sono le cause che hanno portato alla disastrosa situazione delle nostre acque di balneazione.
Per quanto riguarda le osservazione ai contenuti non ci è stato possibile approfondire non avendo ricevuto alcuna documentazione se non quella orale e non ci è offerta ulteriore occasione di approfondimento e osservazioni.
Rinnoviamo pubblicamente la richiesta di applicazione delle norme sopra indicate.


Ivan Innocenti
Associazione Luca Coscioni, nucleo di Rimini