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Zerbini, il consigliere renziano "alle prese con i due impostori"

Mercoledì, 04 Settembre 2013

7bZerbini, il consigliere renziano "alle prese con i due impostori"

 

"Alle prese con i due impostori". Così il consigliere comunale Pd Samuele Zerbini, renziano della prima ora, sul suo diario di Facebook. E' un riferimento alla poesia If di Rudyard Kipling, ma se si pensa a quali siano i due impostori, trionfo e rovina, o ancora meglio successo e sconfitta, la domanda è: Non è che nella sua citazione colta, Zerbini, si nasconde una certa preoccupazione per i nuovi pretendenti riminesi al soglio di Matteo Renzi?
"In parte c'entra", ammette l'ex margherito. Salvo poi riprendersi subito. "Un anno fa di quesi tempi ero da solo. Poi sono arrivati Morolli e Bellucci. Poi tutti quanti (quasi, ndr). Sembra una vittoria totale (non lo sarebbe se invece si trattasse di impostori). Lo slogan un anno fa era 'Cambiamo tutto. Adesso'. E adesso sembra arrivato proprio il momento in cui cambiamo tutto".


Cosa pensa del riposizionamento di così ilustri bersaniani (dal presidente della Provincia Stefano Vitali al deputato Tiziano Arlotti, passando per il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e altri sindaci del riminese)? "Dell'adesione del sindaco di Rimini, in realtà, io ancora non ho certezza. Sono benvenuti tutti. Non sono abituato a giudicare gli altri. Penso che il loro sostegno sia un bene: hanno capito che avevano sbagliato. E' chiaro che sostenere Renzi significa sostenere un altro modo di vedere le cose. Se saranno in grado di 'vedere' dipenderà da loro stessi".


Ma in cosa consiste il nuovo modo di vedere? "Nasciamo come il partito degli operai e invece oggi siamo al terzo posto. Perché? E' evidente come non abbia fatto bene alla sinistra, per esempio, dettare candidature dall'alto. Con le primarie si è iniziato a cambiare linea, anche grazie alle battaglie di Renzi". Quello che gli elettori chiedono alla sinistra "è un nuovo modo di amministrare che possa, tra l'altro, rispondere al disagio sociale causato dalla crisi. Non possiamo perdere il treno dell'economia che sta passando. Padova ha tre incubatoti di impresa e due acceleratori, ovvero spazi dove le imprese innovative possano nascere e crescere e imprenditori disposti a finanziare. A Rimini (dove tra l'altro 25 anni fa nacque un primo incubatore d'impresa, poi chiuso forse perché in anticipo sui tempi e sfavorito dalla legislazione dell'epoca) è difficile. Solo per fare un piccolissimo esempio, io sto provando da tempo a fare in modo che la biblioteca comunale possa rimanere aperta fino a mezzanotte. La risposta da parte del Comune è stata che ci sono mille problemi e che Rimini non è Milano. Ma la mia obiezione è che mi risulta che anche a Poggio Berni si sia riusciti a tenere aperta la biblioteca fino a mezzanotte: non si parla, quindi, né di Milano né tantomeno di Roma, o altre grandi realtà".


Cosa deve cambiare del vecchio modo di amministrare? "Non voglio giudicare il passato perché è molto facile giudicare il passato con i criteri del presente. Oggi i criteri ci dicono che dobbiamo cambiare tutto. Quello che è passato è passato e basta. Oggi vediamo bene di fare le cose migliori seguendo i criteri attuali".


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