IL GIORNALAIO 17.03.2012

Giovedì, 15 Marzo 2012

Rubriche

ERRANI. ABUSI D'UFFICIO IN COMUNE. IL DIETROFRONT DEL SINDACO SULLE TARIFFE DELLA SANATORIA SPIAGGE. MARETTA TRA GNASSI E AGOSTA. IL FUTURO SINDACO DI CORIANO


Errani e le Terremerse


Il Corriere Romagna a pagina 22.


“Le indagini sul caso Terremerse sono concluse. E fra gli indagati, che alla fine sono nove, c’è anche il governatore della Regione Vasco Errani. Il reato che gli viene contestato è quello di falso ideologico in atti pubblici, l’ipotesi sostenuta dal pubblico ministero bolognese Antonella Scandellari è che abbia ricostruito in maniera non veritiera i fatti che portarono alla concessione di un milione di euro di finanziamenti pubblici alla coop presieduta dal fratello Giovanni”.


La Voce di Romagna, quotidiano da cui partì il caso, titola “Scacco al re” e spiega a pagina 5.


Una cantina costruita a tempo di record, quella di via Bicocca a Imola, almeno stando alle carte. Il 23 maggio 2006 arriva il permesso di costruire, una variante sostanziale rispetto al precedente progetto, decisamente più ambizioso. Il 30 maggio viene comunicato l’avvio dei lavori e l’indomani, ultimo giorno utile per poter avere il milione di euro finanziato dalla Regione (la precedente scadenza, fissata al 30 aprile, era stata prorogata ), per il presidente della cooperativa Gianni Errani (fratello del Governatore) “i lavori sono stati completamente ultimati”. Di certo cominciarono prima del permesso, stando al procedimento amministrativo avviato dal Comune di Imola per abusi edilizi, al quale la coop rossa ha risposto chiedendo - e ottenendo - una sanatoria. Ma terminarono davvero il 31 maggio?”.


Comune, abuso d’ufficio


Dirigenti comunali nei guai, “Quel pasticciaccio di via Livenza” si legge in alto a pagina 11 della Voce.


Due dirigenti del Comune di Rimini saranno processati per aver dato modo ad una società proprietaria di una vecchia pensione in via Livenza, di trasformare la struttura ricettiva in un residence con più appartamenti senza i dovuti permessi".  "Sul finire del 2006 la proprietà aveva trasmesso agli uffici comunali una denuncia di inizio di attività, una Dia. Trascorso qualche tempo, dopo aver constatato che il Comune non aveva nulla da obiettare alla comunicazione inviata, erano iniziati i lavori di trasformazione, con l’abbattimento di un vecchio ripostiglio e l’ampliamento del corpo principale dello stabile. Il caso ha voluto che sul confine della proprietà sottoposta a intervento edilizio, risieda un altro impiegato comunale, un architetto che lavora negli stessi uffici. Il confinante, visto il tipo di intervento che stava per essere realizzato, ha intuito che la sola Dia non era sufficientee che sarebbe stato necessario un “permesso di costruire” . Il professionista ha pertanto sollecitato un sopralluogo da parte della polizia municipale. E così, all’inizio del 2007, gli agenti hanno compiuto la verifica e scoperto che lo stato dei luoghi era stato rappresentato in modo falso. A quel punto la Dal Piaz ha aperto il procedimento per l’annullamento della Dia e inoltrato un’informativa in Procura. Inspiegabilmente però i lavori non sono stati sospesi e a fine 2007 l’istanza di annullamento della Dia è stata rigettata. La proprietà, forte di questa prima vittoria, ha proposto una variante con una nuova Dia, il Comune non contesta e le ruspe continuano il lavoro. Solo dopo il collaudo dell’immobile, la società ha chiesto formalmente un permesso per costruire e oplà, il 4 novembre dello stesso anno lo ha ottenuto. Nel frattempo sono scattate le denunce incrociate”.


Spiagge, vincono i bagnini: accordo bipartisan, il Pdl sta con la maggioranza (che non sta col sindaco)


Il Resto del Carlino a pagina 4.


“PAGHERANNO, eccome se pagheranno. Ma non «le cifre spropositate » circolate in questi giorni. Alla fine l’hanno spuntata i bagnini, che nel vertice di ieri con il sindaco Andrea Gnassi e l’assessore Roberto Biagini hanno ottenuto la promessa: le tariffe del regolamento che sana le violazioni fatte sulla spiaggia saranno riviste. E abbassate”.


“GIÀ LA PROSSIMA settimana i rappresentanti degli operatori e i loro tecnici torneranno a incontrare l’amministrazione. L’obiettivo dichiarato è arrivare al ‘nuovo’ regolamento prima possibile, perché possa così essere di nuovo esaminato in commissione e portato al voto in consiglio comunale per la sua approvazione o prima o subito dopo Pasqua. Si vuole evitare a tutti i costi un’altra stagione di controlli e sequestri sull’arenile”.


La Voce a pagina 14 racconta i retroscena.


Scoppia la pace tra bagnini e Comune, dopo che il Pdl ci mette lo zampino. Sembra già un lontano ricordo la bagarre di mercoledì in commissione, quando gli operatori, e con loro il capogruppo pd Marco Agosta e le opposizioni, hanno chiesto sanzioni più basse per sanare quanto montato in spiaggia senza autorizzazione paesaggistica. La mossa del Pdl. Le basi dell’armistizio le getta Sergio Pizzolante con la sua mediazione. Il deputato del Pdl in mattinata incontra il sindaco Andrea Gnassi (nel pomeriggio Massimo Pironi di Riccione) a cui, spiega, “ho chiesto un atteggiamento disponibile sulla sanatoria e ho trovato apertura”, perché “i costi proposti sono abnormi e sproporzionati per una categoria con la spada di Damocle della Bolkestein”. “Le soluzioni ci sono, non si può criminalizzare un settore” aggiunge il coordinatore Fabrizio Miserocchi. D’amore e d’accordo. Poche ore dopo il sindaco riceve Mauro Vanni, il presidente della Cooperativa bagnini di spiaggia aderente a Oasi-Confartigianato che mercoledì ha tuonato contro Gnassi, e Romeo Nardi, presidente del Consorzio operatori balneari di Confesercenti. I due parlano di “disponibilità e sensibilità” del Comune e sostengono di aver “individuato convergenze per ricercare un percorso che consenta ai balneari di operare nella legalità e tranquillità sin dalla prossima stagione estiva”.


Pd: duello Gnassi-Agosta


Sergio Funelli la causa del contentendere (che si aggiunge alla storia della sanatoria paesaggistica per le spiagge). Il Corriere a pagina 8.


Uno scontro dietro le quinte. Di quelli fatti di parole grosse, grida, virgolettati non proprio oxfordiani e nessuno che fa un passo indietro. Protagonisti, come già accaduto lo scorso ottobre, il capogruppo Pd in consiglio comunale Marco Agosta e il sindaco Andrea Gnassi. Un duello ravvicinato, molto ravvicinato, infiammatosi in pochi secondi giovedì scorso. Ad assistere i consiglieri del Partito democratico che, a parte Vincenzo Gallo, sono rimasti in disparte senza entrare nel vivo dell’azione. Il casus belli, questa volta, è stata la presenza non gradita del capo di gabinetto Sergio Funelli, che voleva assistere alla riunione pre-consiglio del Pd. Funelli, braccio destro del sindaco e lì in stanza come suo “rappresentante”, è stato però invitato ad allontanarsi”.


Coriano, Righetti della rosa dei possibili futuri sindaci


Il Corriere a pagina 12.


Da Riccione a Coriano: l’ex dirigente al bilancio Emiliano Righetti (66 anni) potrebbe essere il candidato sindaco della lista civica sostenuta dal Partito democratico alle amministrative del 6 e 7 maggio. Le operazioni sono dirette da Daniele Imola e il rapporto fiduciario tra i due è molto stretto: Righetti è stato il dirigente del settore tributi (oltre che comandante della polizia municipale) scelto durante il doppio mandato dall’ex sindaco riccionese, e vanta una lunga esperienza di bilancio (iniziò a lavorare a Riccione nel 1975)”.


Hotel in nero e lavoratori truffati


Arrivano a conclusione le indagini dell’ispettorato del lavoro su alcune strutture ricettive riminesi. Sul Corriere Romagna, pagina 3.


Una maxi stangata da 964mila euro. E’ arrivata la sanzione, a dir poco esemplare, ai danni delle passate gestioni degli hotel Mosè e Zodiaco di Torre Pedrera e del Maracaibo di Rivazzurra: le strutture piombate nell’occhio del ciclone per la gestione “allegra ” tra dipendenti in nero, fornitori non pagati, clienti intossicati, versamenti fittizi e orari di lavoro inventati di sana pianta. Oltre 100 lavoratori truffati. Un quadro grottesco finito sulle pagine dei giornali nell’estate del 2010 e che nei giorni scorsi, dopo 1 anno e mezzo d’indagini , verifiche e riscontri da parte dell’Ispettorato del lavoro di Rimini ha visto arrivare la multa da quasi un milione di euro”.


Aeroporti


Forlì cavalca i problemi riminesi. La Voce a pagina 17.


““Ora si vada avanti con la società unica di gestione: ma Forlì e Rimini abbiano la stessa dignità”. Il Pdl forlivese-cesenate coglie l’occasione dei rilievi Enac allo scalo Fellini di Rimini-San Marino per rivendicare pari dignità nell’ambito dell’eventuale integrazione regionale”.
“Il richiamo Enac, dicono per il Pdl il consigliere regionale Luca Bartolini e il segretario provinciale Stefano Gagliardi, è “l’ennesimo esempio di come sia stata inutile la battaglia fratricida tra gli aeroporti romagnoli”. Secondo Bartolini e Gagliardi “una fattiva collaborazione tra i due aeroporti, che sarebbe già auspicabile ancor prima di arrivare alla società di gestione unica, eviterebbe questi inconvenienti in quanto ogni investimento sarebbe sfruttato al massimo””.