Scrivi qui la tua mail
e premi Invio per ricevere gratuitamente ogni mattina la nostra rassegna stampa

Rimini sprecona? I dati del federalismo fiscale secondo il prof Antonini

Venerdì, 15 Marzo 2013

5b

Rimini sprecona? I dati del federalismo fiscale secondo il prof Antonini


Spese pubbliche, Rimini tra i comuni più ‘spreconi’d’Italia”. “Comuni spreconi, Rimini è il peggiore in regione Brasini: «E’ una bufala»”. “Burocrazia comunale: Rimini sprecona”.
Questi i titoli dei giornali il 12 febbraio, il giorno dopo la pubblicazione da parte de Il Sole 24 Ore dei dati della Copaff, “la Commissione per l'attuazione del federalismo fiscale che sta lavorando sui 'prezzi giusti' delle attività municipali per individuare i «fabbisogni standard» delle amministrazioni”. I dati che il Sole aveva pubblicato, creando un po' di scompiglio a palazzo Garampi, arrivavano dal dossier di fine dicembre sui «servizi generali», rappresentati dall'ampio ventaglio degli uffici che si occupano di entrate, servizi tecnici, anagrafe, stato civile, servizi elettorali, leva, statistica e del resto della burocrazia.
I numeri pubblicati dal quotidiano economico vedevano Rimini al 13° posto, con una spesa di 29 milioni, rispetto al fabbisogno standard un bel 18% in più. In termini di valori assoluti, secondo la geografia degli sprechi tracciata dalla Copaff, l’amministrazione comunale riminese dovrebbe iniziare a pensare per la sua macchina a un risparmio di 4,4 milioni di euro spendendone sui 24,6 (secondo i parametri ministeriali).
Rimini sprecone dunque? No. E la risposta arriva direttamente dal presidente del Copaff Luca Antonini, forse il maggiore esperto di federalismo in Italia, principale consulente del Governo e del Parlamento su questo tema e autore del libro uscito recentemente “Federalismo all'italiana” (ed. Marsilio).
Innanzitutto – spiega il prof. Antonini, ordinario a Padova – per capire quali saranno i comuni spreconi e quelli virtuosi bisogna aspettare la fine dell'indagine della nostra commissione. Sicuramente questa parte d'indagine relativa alle spese sui servizi generali è importante perché comunque mediamente incidono sul bilancio comunale per un 30%. Se guardiamo la spesa rapportata a quello che dovrebbe essere secondo i fabbisogni standard, che è il criterio più razionale per calcolare le esigenze dei comuni, quello di Rimini non è un comune sprecone, c'è di peggio come i comuni che spendono una percentuale sopra il 50% rispetto al loro fabbisogno. E poi bisognerebbe vedere anche i risultati degli altri questionari, come per esempio quello della polizia locale che conta all'incirca per il 7%”.
Aggiungiamo noi che sarebbe bastato che l'assessore comunale avesse spiegato questo e tutto sarebbe stato molto più chiaro (si legga qui la sua risposta a questa classifica), mentre rispetto alle critiche sull'attendibilità di queste classifiche gli amministratori comunali devono stare attenti perché i fabbisogni standard saranno il criterio futuro al di là del colore del governo che verrà: “Anche nell'ultimo periodo c'è stato un lavoro molto bipartisan e anche la spending review ha dimostrato che quando si usano altri criteri, si creano solo situazioni distorte con comuni virtuosi che vengono penalizzati. Attraverso i questionari stiamo considerando tutti i fattori per capire e considerare la spesa efficiente di un comune. Oltre che dei questionari ci si è avvalsi dei consuntivi dei bilanci del comune e altri indicatori, come per esempio quelli dell'Istat. Un lavoro sofisticato, ma che per la prima volta considera e valuta le tante variabili che ci sono fra i diversi comuni, permette di fare paragoni e arrivare a stabilire la spesa efficiente di un comune. Ogni sindaco potrà paragonarsi ai comuni più virtuosi e così intraprendere lui stesso quella strada. I fabbisogni standard sono la parte più importante del federalismo, perchè permettono di superare il principio della spesa storica per cui i comuni che sprecavano di più ricevevano di più dallo stato.”.
Insomma i fabbisogni standard arriveranno, i comuni devono iniziare a farci i conti, li 'costringeranno' ad essere più efficienti, ponendo anche le basi per un calo della pressione fiscale sui cittadini, ma anche adesso la situazione dei comuni non è facile. A Rimini come abbiamo già scritto il comune ha deciso di aspettare il nuovo governo per vedere che cosa farà con l'IMU e con i trasferimenti. “Questa è la situazione di tutti i comuni – precisa il presidente del Copaff – è per questo che io parlo di 'federalismo all'italiana'. Nessun comune riesce più a governare, a fare programmazione. Per esempio anche ora arriveranno altri 2 miliardi di euro di tagli, ma non essendosi messi d'accordo sui fabbisogni standard, si useranno altri criteri ma ancora non si sa quali. E' chiaro che un comune in queste condizioni, mentre ci sono ancora molte contestazioni sul gettito IMU, i tagli che hanno colpito molto di più gli enti locali che lo stato, il patto di stabilità (anche oggi l'Anci ha minacciato lo sforamento ndr.), è una situazione disastrosa dove tutto ricade sulle imprese che non vengono pagate dagli enti locali”.
E mentre l'Italia aspetta un governo, la Spagna si muove. “La Spagna ha negoziato con l'Europa 30 miliardi una tantum di uscita dal patto di stabilità, ponendo le condizioni per creare 100.000 posti di lavoro. Finché a livello nazionale non verranno posti dei criteri che garantiscono una certezza nella programmazione per tutti i comuni sarà veramente difficile”.

Ultima modifica il Venerdì, 15 Marzo 2013 11:40

Le vostre foto

Rimini by @lisaram, foto vincitrice del 15 febbraio

#bgRimini

Le nostre città con gli occhi di chi le vive. Voi scattate e taggate, noi pubblichiamo. Tutto alla maniera di Instagram