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Covid: crescono i ricoveri, ma non è come un anno fa

Mercoledì, 17 Novembre 2021

(Rimini) Nella settimana dal 8 al 14 novembre, tra i casi di residenti diagnosticati sul territorio romagnolo, si sono registrate 1.815 positività (5%) su un totale di 36.640 tamponi. Si registra un aumento dei nuovi casi in termini assoluti (+630). Rispetto alle previsioni del Piano aziendale si registra un tasso di occupazione di posti letto da parte di pazienti affetti da covid, che ci pone nel livello arancione. In totale sono ricoverati 109 pazienti, di cui 4 in terapia intensiva. 

“Assistiamo ad un trend in costante crescita in queste ultime settimane”, commenta Mattia Altini, direttore sanitario della Asl Romagna. Il dato, spiega, è “allineato” a quelllo “nazionale e regionale che evidenzia la continua e costante circolazione del virus”. Nella provincia di Rimini sono 396 i residenti positivi registati nella settimana di riferimento, 704 i casi attivi, 413 i nuovi positivi totali. Il tasso di incidenza è di 109 positivi ogni 100mila abitanti nel distretto di Rimini e di 139 nel distretto di Riccione. Rimini ha il tasso più basso tra i distretti romagnoli.

Altini anticipa la risposta alla possibile domanda: cosa è cambiato dall’anno scorso quando la campagna vaccinale non era ancora partita? “Molto, si è passati dalla “notte al giorno”.In una fase, spesso caratterizzata dalla memoria corta e dalle notizie che si bruciano in pochi istanti, abbiamo voluto mettere a confronto lo stesso periodo dell’anno precedente con l’attuale”.

I dati forniti dalla Asl parlano di 3.744 nuovi casi nella settimana 9-15 novembre 2020 a fronte di 1.815 nella settimana 8-14 novembre 2021; 451 ricoveri a fronte degli attuali 109, di cui 41 ricoveri in Terapia Intensiva a fronte degli attuali 5. Per quanto riguarda infine i decessi 45 nella settimana 2020 presa in considerazione, a fronte dei 15 attuali. 

“Se a questo si aggiunge che l’anno scorso eravamo in presenza di forti restrizioni, mentre oggi ci muoviamo in libertà, la differenza è ancora più evidente”, sottolinea Altini. “Ecco allora a cosa serve il vaccino! Ma da solo non basta. Occorre supportarlo ancora con le misure che conosciamo: distanziamento, mascherine e igiene delle mani. Abbiamo ancora una parte di popolazione che ha scelto di non vaccinarsi ed un’altra parte, i bambini , che ancora, speriamo per poco, non possono effettuare il vaccino. Ai primi non smetteremo mai di  rivolgere l’invito ad aderire alla campagna vaccinale. Come si dice, i numeri non barano e dando un’occhiata anche distratta, alla slide17 di questo bollettino, le ragioni sono più che evidenti”.