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Confronto a tre sul turismo. Jamil e Ceccarelli d'accordo: no appartamenti negli hotel chiusi

Giovedì, 16 Settembre 2021

E alla fine su uno degli argomenti fondamentali dell’economia turistica, quello potenzialmente più divisivo, destra e sinistra sono d’accordo. La questione è cosa fare degli hotel fuori mercato, di quelli già chiusi e fatiscenti che trascinano nel degrado le zone turistiche in cui sono inseriti. Sia Enzo Ceccarelli, candidato del centrodestra, che Jamil Sadegholvaad, candidato del centrosinistra, concordano sul fatto che la rigenerazione delle strutture fuori mercato non deve diventare trasformazione in appartamenti. A smarcarsi da questa posizione è Gloria Lisi, in nome di un’offerta turistica diversificata, dove turisti e residenti possono convivere nella stessa zona o nello stessa struttura come un condhotel. Anzi, auspica che albergatori, amministrazione, Fiera, Palacongressi, aeroporto si ritrovino insieme per progettare il turismo del futuro.  Chi invece è contrario agli appartamenti, ha parlato, come Sadegholvaad, di altre misure come il trasferimento di volumi da una zona all’altra, o la riqualificazione pesante che porti da 30 camere a dieci suite di lusso. Ceccarelli invece ha sottolineato che occorrono condizioni urbanistiche per poter riconvertire , agevolazioni e premi per chi investe.

Il confronto, organizzato da Federalberghi, è andato in scena al Parco degli Artisti (ex tiro a volo) davanti a un numeroso pubblico di albergatori. È stato un confronto che non ha conosciuto molti acuti, anzi per lo più ha proceduto su binari scontati, tanto che per svegliare il pubblico Ceccarelli e Sadegholvaad hanno cominciato a lanciarsi qualche frecciatina. 

La prima domanda è generale, giusto per scaldare i motori. Tutti vanno su argomenti scontati. Comincia Lisi con i mercati inesplorati da andare a conquistare e con lo sviluppo di un’accoglienza turistica di qualità. Ceccarelli esordisce affermando che la forza di Rimini è di essere un luogo vero e non un villaggio turistico di plastica. Forse non lo sa, ma questo era uno dei cavalli di battaglia retorici di Andrea Gnassi quando era assessore provinciale al turismo, poi sono arrivati l’hardware e il software, il teatro che dialoga con la rocca, i motori culturali, e così via. Ceccarelli ribadisce anche che Rimini deve diventare un faro per tutta la Romagna e rilancia la sua proposta di un assessorato per il mare.  Sadegholvaad cerca di capitalizzare gli ultimi dieci anni, esaltando i lungomari rifatti e il piano della balneazione che ha eliminato gli scarichi a mare a nord e a sud (ma nei prossimi due-tre anni); sostiene che anche la spiaggia deve cambiare e se sarà sindaco porrà mano a un nuovo piano dell’arenile. 

Questione un tempo molto dibattuta era la tassa di soggiorno. Ora è data per scontata e la domanda ai candidati è se pensano di coinvolgere le categoria economiche per decidere la destinazione dei proventi. Ovviamente tutti hanno ha risposto sì, e ci mancherebbe, siamo in campagna elettorale. Ceccarelli ha voluto ricordare che nel suo Comune, Bellaria Igea Marina, non l’aveva mai applicata. A suo giudizio quei soldi vanno impiegati per migliorare la città, per la promozione e per l’accoglienza turistica. Lui i privati li coinvolgerà di più anche in Visit Romagna e in Visit Rimini: li chiamerà non solo a partecipare ma a decidere. Sadegholvaad difende la tassa e rilancia una proposta già avanzata dal centrosinistra ma caduta nel dimenticatoio: può servire, nel rispetto delle direttive europee, per sostenere i voli dell’aeroporto.  Lisi per dire qualcosa di originale propone che la tassa possa servire, oltre che per tutto il resto, per sostenere il turismo delle persone marginali. 

E come la mettiamo con le infiltrazioni malavitose nel nostro tessuto economico? Qui Ceccarelli è apparso quello più concreto e aderente al tema. Sadegholvaad si è limitato a dire che non basta la repressione ma per tenere lontano i delinquenti occorre un innalzamento della qualità dell’offerta pubblica e privata. Lisi ha ribadito un concetto analogo. L’ex sindaco di Bellaria ha insistito sulla digitalizzazione della macchina comunale che dialoghi con le forze dell’ordine e sia in grado di individuare i passaggi di proprietà poco trasparenti. Ha proposto controlli serrati sugli hotel che si propongono per accogliere i profughi, partendo dal’assunto che simili scelte nascondono probabilmente loschi traffici. La presidente di Federalberghi, Patrizia Rinaldis, più che mai tonica, è intervenuta per scagliarsi contro la pratica dei prezzi bassi che porta illegalità e contro i sussidi che sdraiano i giovani sul divano, lasciando gli hotel senza personale.

Le frecciatine fra i candidati. Ceccarrelli ha attaccato soprattutto sul fatto che anche quest’anno, nonostante il Psbo, sono comparsi i divieti di balneazione. Risposta di Jamil: “L’avevo già detto all’inizio, il programma lo completeremo nei prossimi due tre anni”. Lisi difende l’opera della giunta di cui faceva parte.  Ceccarelli: “Allora siete d’accordo su tutto, l’unica cosa su cui non siete d‘accordo è la candidatura”. A farli pizzicare anche i fondi del Pnnr. Ceccarelli sostiene che occorre istituire un ufficio capace di intercettare i fondi, istruire le pratiche, fare le rendicontazioni. Lisi dice più o meno le stesse cose. Si inalbera Jamil: “Abbiamo fatto investimenti per 500 milioni, abbiamo dimezzato il debito, abbiamo intercettato i fondi europei, e questo lo hanno fatto i nostri dipendenti comunali”. 

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