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L’oro di Giovanni e il Trecento riminese, apre sabato la mostra. Visite guidate tutti i giorni

Giovedì, 16 Settembre 2021

(Rimini) L’“oro di Giovanni” tornerà a Rimini dopo 85 anni. Si inaugurerà sabato alle ore 11, presso la Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini, Palazzo Buonadrata, la mostra proposta alla Fondazione per l’autunno, ‘L’Oro di Giovanni. Il restauro della Croce di Mercatello e il Trecento Riminese’. "Stiamo facendo cultra e animando la comunità con la Bellezza", è il commento del presidente della Fondazione Mauro Ioli.

L’“oro di Giovanni”, ovvero il pezzo forte dell’esposizione, è la maestosa e antica croce dipinta da Giovanni da Rimini (1309), proveniente dalla chiesa di San Francesco a Mercatello sul Metauro, recentemente restaurata. accanto avrà altre cinque opere del Trecento riminese. Sempre di Giovanni da Rimini il Crocifisso “Diotallevi”, 1305 circa, conservato nel museo Tonini, e la Crocifissione di Talamello, . 1292-1309/14 circa. “È la più moderna e giottesca delle opere di Giovanni, capace, nella sua esibita umanità, di precorrere quanto la tradizione italiana successiva saprà dire con Masaccio e Piero della Francesca”, spiegano i curatori della mostra Alessandro Giovanardi e Daniele Benati.

Ancora ad opera di Giovanni da Rimini è la Crocifissione del 1309-14 conservata alla Moretti Gallery di Londra. “L’opera, per le iscrizioni in greco è da annoverare tra le più antiche prodotte dal Maestro riminese. Fu esposta anch’essa nel 1935 a Rimini e da allora non la si è più vista in città”. Si possono infine ammirare la Testa di Cristo crocifisso di Giuliano da Rimini, 1320 circa, frammento di una croce perduta, e il Crocifisso Spina, 1350-1370, del Maestro di Montefiore. 

"Una piccola collezione fata di sei gioielli che raccontano una storia. Sarà difficile in futuro riverderli così vicini", sottolina il cuatore Giovanardi.Visite guidate gratuite alla mostra sono previste dal lunedì al venerdì (per gruppi di 15-20 persone ciascuno) da prenotare tra le 10.30 e le 12.30 dal lunedì al venerdì, telefonando allo 0541.351611 oppure su www.artecultura-fondcarim.it/. La mostra resterà allestita fino al 7 novembre.