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Un sondaggio dà Jamil per favorito, Ceccarelli raccoglie meno consensi dei partiti della coalizione

Martedì, 14 Settembre 2021

È un sondaggio, quello pubblicato ieri da BiDiMedia sulle elezioni comunali di Rimini, che non provoca eccessive sorprese. Chi segue con disincanto e senza tifoserie la vita politica riminese era arrivato, senza sondaggi, alle stesse previsioni. Con l’avvertenza che il sondaggio vero lo fanno gli elettori il 3 e 4 ottobre, quelle che seguono sono tendenze in atto. 

Al primo turno Jamil Sadegholvaad, candidato del centrosinistra, si piazza davanti a tutti con il 42,2 per cento delle preferenze. Segue a ruota Enzo Ceccarelli, candidato del centrodestra, con il 39,6 per cento. Al terzo posto arriva Gloria Lisi, che raggiunge e supera il previsto risultato a due cifre: 12,7 per cento. Buona la perfomance del solitario Mario Erbetta che racimola il 2,8 per cento, mentre il candidato di sinistra Sergio Valentini raccoglie l’1,6 per cento e il no-vax Matteo Angelini l’1,1 per cento.

Per completare il quadro occorre osservare le performance delle coalizioni. Le cinque liste di centrosinistra raccolgono il 40 per cento: quindi Jamil può vantare il 2,2 per cento di voti personali in più. È l’effetto del voto disgiunto (si vota una lista e il candidato sindaco di un’altra coalizione) che può essere a vantaggio o a svantaggio. Ceccarelli, per esempio, prende il 39,6 ma le liste della coalizione raggiungono invece il 42,5, quasi tre punti  percentuali in più. Il voto disgiunto va invece a vantaggio di Gloria Lisi: la coalizione fra 12 per cento e lei la supera dello 0,7.

Nel centrosinistra, come prevedibile, la prima forza è il Pd con il 21,5 per cento dei voti. Una previsione però modesta se confrontata con il 32,85 per cento ottenuto alle regionali del 2020. La Lista Jamil, erede del Patto Civico e Rimini Attiva, e fortemente sponsorizzata dal sindaco Gnassi, è data al 10,7 per cento (sarebbero tre punti in meno di Patto Civico nel 2016, ma nel frattempo ci sono state le fughe di Erbetta e Frisoni).  La sinistra di Rimini Coraggiosa è quotata al 3,1 per cento, mentre Rimini Futura- Azione  ha un rotondo 3 per cento. Europa Verde si ferma all’1,6.

Nella coalizione di Gloria Lisi c’è una delle rare sorprese di questo sondaggio. Il Movimento 5 Stelle è dato al 4,2 per cento, un risultato peggiore di quello ottenuto alle regionali del 2020 (5,42 per cento). Fra le cinque liste civiche della coalizione, a distinguersi è quella per Gloria Lisi sindaca che è quotata 4,7 per cento, segue Rimini Ben- Essere con il 2,4 per cento, mentre le altre liste raccolgono complessivamente lo 0,8 per cento.

Nel centrodestra la partita per il primato nella coalizione sembra averla vinta Fratelli d’Italia con il 17,3 per cento. La Lega segue a ruota con il 16,5 per cento. La “casa dei moderati”, la lista dove sono confluiti berlusconiani e altri raggruppamenti centristi, è quotata al 4,1 per cento, un risultato di poco inferiore a quello raggiunto da Forza Italia alle regionali del 2020. Forse inferiori alle previsioni e alle aspettative del diretto interessato (Lucio Paesani) la quotazione di Noi amiamo Rimini: il 3,1 per cento. Considerato che è l’unico personaggio del centrodestra in campagna elettorale 24 ore su 24, forse poteva raccogliere di più. Gli altri della coalizione: Frisoni con Ceccarelli allo 0,7; Popolo della Famiglia allo 0,6; Rinascimento allo 0,2 per cento. 

La prima considerazione è che la presenza di Gloria Lisi, stando a questo sondaggio, ha davvero scombinato i giochi dei due principali schieramenti.  Alle regionali 2020, ultimo dato disponibile, il centrosinistra era al 44,81 per cento, dietro al centrodestra in vantaggio con il 47,79. Ora si vede che, rispetto alle quotazioni del sondaggio,  il centrodestra ha perso cinque punti e il centrosinistra quasi altrettanti. 

Nel centrodestra è inoltre cambiata di molto la distribuzione interna dei consensi, come del resto confermano tutti i sondaggi nazionali. Le fibrillazioni di Salvini sono in larga parte attribuibili alla concorrenza con la Meloni. A Rimini Fratelli d’Italia balza dal 9,35 al 17,3 mentre la Lega quasi dimezza i suoi consensi scendendo dal 31,64 al 16,5. 

Ma certamente ciò che farà discutere di più, soprattutto negli ambienti di centrodestra, è il fatto che secondo questo sondaggio Ceccarelli prende meno voti della sua coalizione. Detto brutalmente: il candidato non tira. Per confortare gli animi lo staff di Ceccarelli ha diramato una nota in cui si afferma: “Sono stati pubblicati i primi sondaggi che mostrano in maniera chiara che la coalizione del centrodestra è in vantaggio”. Poiché ci sono molti indecisi e fra questi molti voteranno centrodestra, se ne deduce che “Questi numeri significano quindi che il centrodestra e il candidato Enzo Ceccarelli hanno la possibilità di vincere queste elezioni già dal primo turno”. Il punto è che a vincere sono i candidati sindaci e non le coalizioni, e Ceccarelli è dietro a Jamil. 

Il sondaggio si è avventurato anche nel ballottaggio: in base alle interviste fatte dal 6 al 13 settembre Sadegholvaad vincerebbe con il 54,5 per cento dei voti. Ma l’esito del ballottaggio dipende dal “clima” del momento e dal tasso di fedeltà del proprio elettorato. Anche il sentiment della popolazione dà vincente il candidato del centrosinistra. Alla domanda chi pensi sarà il prossimo sindaco, il 48 per cento risponde Jamil, il 15 per cento Ceccarelli, il 25 per cento non so, il 12 per cento un altro candidato.

Il sondaggio è basato sull’ipotesi di  un’affluenza alle urne fra il 56 e il 61 per cento e rileva una quota di indecisi pari al 21 per cento. E infatti Ceccarelli per incitare i suoi sottolinea:  “Sarà fondamentale il dato dell'affluenza: per questo invito tutti i riminesi ad andare a votare”.

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