Pd, Lazzari: primarie divisive? Nel 2010 tutta la coalizione sostenne il vincitore Gnassi

Lunedì, 08 Febbraio 2021

(Rimini) Venerdì scorso si è riunita la segreteria comunale del Pd Città di Rimini. Il segretario Vanni Lazzari Alberto ha aggiornato i componenti sul percorso di mandato ricevuto dalla direzione comunale, "di avviare i lavori per la realizzazione di una base programmatica quale contributo essenziale per la realizzazione di alleanze larghe, sul cosiddetto "modello Bonaccini", basate proprio sulla valutazione di proposte condivisibili e poi sulla individuazione dei candidati a sindaco".

 Ai lavori hanno partecipato 150 persone, i tavoli "si sono caratterizzati per l'alto numero di persone non iscritte ma provenienti dalla società civile. I lavori sono durati oltre 2 mesi, sino a ridosso del Natale, ed hanno consolidato i tavoli che diventeranno degli spazi di confronto tematici permanenti". Il programma pronto nella sua forma di "bozza", "verrà nei prossimi giorni condiviso tra i segretari per socializzarne i contenuti. Dopodiché il segretario, nel rispetto del mandato, si confronterà con tutte la forze interessate alla costruzione di alleanze programmatiche". Questa la motivazione per cui il segretario "non ha ancora partecipato a tavoli di lavoro".
 
Sul tema candidature, ribadisce il segretario comunale Vanni Lazzari, "lo statuto del Pd per la scelta del candidato prevede due opzioni, o una soluzione unitaria da portare all'attenzione della Direzione Comunale o la possibilità di ricorrere alle primarie quale strumento di selezione. Tale metodo prevede sia la dimensione di partito ed eventualmente di coalizione. A Rimini abbiamo il precedente del 2010, quando per la scelta di Andrea Gnassi, si svolsero le primarie di coalizione. Dal giorno dopo tutto il partito si mise al lavoro per sostenere il candidato di coalizione". Queste indicazioni statutarie non escludono le cosiddette "autocandidature", ovvero la messa a disposizione di esponenti del partito per la scelta del candidato. A Rimini abbiamo già due autorevoli esponenti del partito che hanno manifestato questa volontà e che dovranno, in ogni caso, rientrare all'interno del lavoro che il partito ha stabilito nella Direzione.
 
La discussione in segreteria "è stata molto stimolante e ha espresso molte posizioni, anche discordanti. Sul tema del programma si concorda sull'importanza che esso riveste per qualificare politicamente il ruolo che il Partito Democratico dovrà assumere nella costruzione delle alleanze. Sul tema primarie non è emersa una visione comune, tra chi le richiede esplicitamente, e chi auspica una soluzione unitaria che possa evitarle. Le motivazioni per evitarle riguardano essenzialmente preoccupazioni sull'organizzazione, difficile da pensare e attuare allo stato attuale e il timore che possano accentuare le differenze presenti all'interno del partito. Chi le richiede le considera nel loro aspetto positivo, di prevedere un confronto vero su diverse sensibilità e punti di vista presenti nel partito e nella segreteria stessa, senza inutili ipocrisie, e si appella al senso di responsabilità di tutto il gruppo dirigente affinché esse rappresentino un passaggio di trasparenza e di condivisione delle scelte che ne scaturiranno".
 
"Forte" è da parte di tutti i segretari, "la volontà di rendere gli organismi del partito sempre più parte in causa in questo particolare momento di discussione e confronto. In questo senso la segreteria rappresenta il massimo momento di sintesi politica. Si rammenta che la segreteria comunale di Rimini, unico caso conosciuto, è basata sulla partecipazione strutturale dei segretari di circolo quale elemento qualificante e di massa critica per sintetizzare le opinioni della base degli iscritti e dei simpatizzanti. Insomma non è una segreteria basata su scelte dettate dalle varie "sensibilità" in campo. Diventa essenziale quindi, per i segretari di circolo, riportare la sintesi di tutti i direttivi territoriali, come già fatto dal circolo Euterpe, per allargare la base di confronto".
 
Il segretario comunale "diventa la voce politica del partito nella sua accezione più ampia. Ricordiamo l'autonomia che aspetta al Partito Comunale per la definizione e attuazione del percorso politico. Per questo saranno previsti passaggi di confronto con il gruppo dirigente e i candidati già in campo per valutare, nel rispetto dei ruoli, come procedere per la condivisione del programma e per la scelta del candidato e favorire possibili soluzioni unitarie". In riferimento a quanto apparso nella giornata di domenica  sulla stampa locale,  "non sono emerse  posizioni condivise in riferimento a critiche sui singoli candidati. Tali affermazioni non sono quindi ascrivibili alla segreteria comunale".