Centri anziani chiusi: saranno messi a disposizione della Asl per i test covid

Martedì, 17 Novembre 2020

(Rimini) "Il grande impegno messo in campo dal Asl per evitare ricoveri ospedalieri, su cui sono concentrate soprattutto l'unità dell'Igiene Pubblica e tutte la struttura della medicina del territorio potrebbe, nei prossimi giorni, arrivare alla necessità di trovare nuovi spazi idonei dove poter fare il tampone rapido". Lo annuncia il vicesindaco del comune di Rimini Gloria Lisi. "Una necessità, evidenziata dalla medicina territoriale, in quanto gli ambulatori e gli spazi a disposizione dei medici di famiglia, potrebbero non essere sufficienti a soddisfare le tantissime richieste. A questo scopo il Comune si è attivato individuando tre diverse sedi di centri sociali anziani, distribuite in diverse zone del territorio per andare incontro alle necessità di tutti i cittadini e ridurre al amassimo gli spostamenti".

Qualora si rendesse necessario, "il Comune di Rimini metterà a disposizione dell'Asl e per i medici di base e le Unità Speciali di Comunità Assistenziale, 3 edifici dislocati sul territorio nella parte nord, centro e a sud della città. Una disponibilità per testimoniare come il Comune e le istituzioni siano molto vicine alle esigenze dell'AUSL e si lavori veramente in sinergia per trovare velocemente tutte le migliori soluzioni possibili per gestire l'emergenza su diversi fronti ed evitare di mettere in crisi la struttura ospedaliere. Una soluzione che va incontro anche ai cittadini evitandogli grossi spostamenti".

In questo momento, infatti, per le misure di contrasto al Covid, i centri sociali sono purtroppo chiusi. Tuttavia alla loro riapertura i dodici centri anziani riminesi (e i circa 2.500 iscritti) troveranno alcune importanti novità ad attenderli. Per loro, ma non solo, la Giunta ha appena approvato gli indirizzi di valorizzazione e nuove possibilità di sostegno economico. Gli obbiettivi sono diversi, favorire la socializzazione nella terza età, promuovere spazi di incontro e condivisione, valorizzare una dimensione dell'età anziana sempre più dinamica, attiva e propositiva verso la quale anche la pubblica amministrazione sta mostrando - a diversi livelli, non solo quelli sanitari e sociali - grande attenzione e interesse. Una conferma ed una importante novità.Gli attuali centri anziani sono tutti ospitati beni immobili facenti parte del patrimonio comunale destinato a scopi sociali. Per loro il Comune conferma la possibilità di partecipare anche alle spese per utenze, fino alla concorrenza di un importo massimo di 5 mila euro. 

La novità è la possibilità, inedita fino ad oggi, è quella relativa ai centri anziani autonomamente organizzatisi ad iniziativa di associazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale in immobili non messi a disposizione della Amministrazione.  A quelli che assicurano una frequenza di attività di almeno quattro giorni a settimana, con un numero di iscritti e frequentanti non inferiore a 50, e siano dotati di regole di funzionamento che garantiscono la libera adesione dei nuovi associati e la elettività delle cariche, possono ora essere assegnati contributi per sostenere le spese di funzionamento per affitto ed utenze (debitamente rendicontate) fino ad un massimo di 11 mila euro. 

"Quella introdotta – spiega Gloria Lisi, assessore alla protezione sociale del Comune di Rimini – è una novità importante che, una volta che si potranno riaprire,  amplierà ulteriormente il sostegno dell'Amministrazione al variegato mondo dei centri anziani. Parliamo di realtà presenti in tutti i quartieri del Comune di Rimini, dal centro storico alle frazioni di Viserba, Torre Pedrera, Miramare, Santa Giustina, Corpolò. Centri che contribuiscono in maniera determinante allo sviluppo di servizi di prossimità, animazione, welfare e culturali. Associazioni molto attive sul territorio che sosteniamo e che vogliamo valorizzare ulteriormente. Il sostegno anche ai centri sociali autonomi, non ospitati cioè in strutture comunali, va in questa direzione. Vengono da queste realtà tanti volontari determinanti nei servizi di assistenza durante il lockdown. Molti di loro non si sono più fermati e continuano tuttora nel loro impegno quotidiano. Sono Centri, associazioni, persone speciali a cui va, oltre un rinnovato sostegno, anche il grande ringraziamento mio e dell'Amministrazione"