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Coprifuoco, il prefetto con Gnassi: scelte omogenee per le chiusure notturne

Martedì, 20 Ottobre 2020

(Rimini) Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è tenuto questopomeriggio in videoconferenza e presieduto dal prefetto di Rimini Giuseppe Forlenza è stato allargato all’Azienda Sanitaria della Romagna. A tema, infatti la prevenzione del coronavirus. Il prefetto ha introdotto l’incontro, convocato aderendo alla richiesta formulata dal sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, “dando atto della necessità di adottare comuni ed omogenee linee di intervento ai fini della prevenzione e del contrasto al diffondersi del Covid-19, alla luce dell’ultimo DPCM che ha previsto, tra l’altro, anche la possibilità di chiudere temporaneamente, dopo le ore 21, vie o piazze per arginare gli effetti negativi derivanti da eventuali eccessi della movida notturna”.

I membri del comitato “hanno convenuto sull’esigenza di ricondursi all’interno del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica come luogo unitario di condivisione e di responsabilità per le necessarie analisi e l’assunzione di specifiche determinazioni, anche a supporto delle eventuali ordinanze dei Sindaci, sulla scorta dei dati emergenti dai rapporti dell’Azienda Sanitaria Locale e delle verifiche effettuate dalle Forze di polizia, ivi comprese quelle locali”.

Nel corso della riunione odierna, in particolare, sono state fissate alcune linee di intervento, immediatamente attive. In particolare, si sono attivati “controlli rafforzati, mirati, precisi e rigorosi per il pieno rispetto di tutta la normativa anti Covid, a partire dal corretto impiego delle mascherine e del distanziamento interpersonale”. Si aggiungono “accertamenti stringenti non solo nei luoghi della movida ma anche in tutte quelle circostanze in cui possono verificarsi assembramenti e mancato rispetto delle prescrizioni, come ad esempio le aree mercatali sia all’aperto che al chiuso”.

Si è ribadita l’“omogeneità dei provvedimenti sul territorio provinciale al fine di evitare, almeno in tale ambito, il “nomadismo” interno alle singole città o intercomunale” così come la necessità si una “azione calibrata e progressiva nei confronti degli avventori di locali e dei cittadini in genere, anche al fine di scongiurare l’adozione di più gravi provvedimenti in termini di chiusura di luoghi che dovessero rivelarsi particolarmente insidiosi per la diffusione del contagio”. Infine, partirà una azione di “sensibilizzazione e responsabilizzazione dei gestori dei locali, che saranno invitati ad adottare ogni possibile misura in loro facoltà”.